Uno dei paradossi calabresi è quello di ritrovarsi con strutture sanitarie drammaticamente a corto di personale, nonostante sia stato varato un piano delle assunzioni di personale che consente l’entrata in servizio di ben 1.253 unità a tempo indeterminato.
Purtroppo in Calabria si preferisce affossare la sanità pubblica, non a caso la Città Metropolitana di Reggio Calabria “invita” a curarsi nelle regioni vicine e come incentivo sostiene le spese di viaggio.
Da mesi ci siamo rivolti alle Aziende Sanitarie Calabresi – sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons – affinché recepissero il Decreto nr. 154/2018 D.C.A. provvedendo, senza indugio, all’assunzione del personale, così come stabilito nel citato Decreto.
Una sollecitazione resasi necessaria dal fatto che ormai da troppi anni le aziende sanitarie calabresi sono, drammaticamente a corto di personale per via dei tagli alla spesa.
Non a caso la Calabria ha la maglia nera nell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza.
Di certo con l’immissione in servizio di oltre 1200 professionisti si potrebbero alleviare, anche se in minima parte, le attese negli ospedali e rendere più efficienti i servizi erogati a chi soffre … ma anche a chi li eroga, tra mille difficoltà e spesso con turni disumani.
Per quanto riguarda gli Operatori Socio Sanitario il Codacons insiste nella richiesta di attingere immediatamente dalle graduatorie degli idonei del Concorso pubblico già espletato e finalizzato alla “copertura a tempo indeterminato di nr. 20 posti di Operatore Socio Sanitario – OSS – Cat. B/Bs”. In questo modo potrebbero essere immesse in servizio, già da domani, ben 176 unità.
Le scorse settimane abbiamo incontrato il Ministro Lezzi e discusso di questa stucchevole vicenda, oggi chiediamo – prosegue Di Lieto – al Ministro il suo fattivo intervento per garantire una boccata d’ossigeno alla sanità calabrese nonché a 1253 famiglie.
Ci auguriamo che Barbara Lezzi voglia chiedere conto al Governatore di come si possa dimenticare di assumere migliaia di giovani in una regione atavicamente affamata di lavoro e con servizi erogati inaccettabili.
Non tollereremo – conclude il Codacons – alcun tipo di rinvio nelle già deliberate assunzioni, rinvio che rappresenterebbe l’ennesima mortificazione per i Calabresi e, confermerebbe il sospetto di squallidi ricatti elettorali.