“Grazie.

Di norma si conclude con un ringraziamento, ma noi desideriamo partire da qui.

Sono trascorsi più di due mesi da quel 13 agosto, in cui abbiamo ricevuto la notizia più brutta della nostra vita fino a quel momento. La nostra bambina di sedici mesi , a causa dell’ingestione di un batterio, neanche troppo difficile da incontrare, era affetta da SEU (Sindrome emolitico uremica). Non avevamo ben chiaro cosa significasse, o almeno, avevamo capito che si trattava di una situazione grave, ma non cosa comportasse veramente. La paura e l’angoscia iniziano ad occupare la totalità della tua giornata, le informazioni che ti arrivano ti confondono e non ti è più chiaro se stai vivendo nella realtà o se ti trovi nel peggiore dei tuoi incubi.

A questo punto devi essere fortunato o predestinato a trovarti nel posto giusto e con le persone giuste. E a noi grazie al Cielo è andata così. Siamo stati trasferiti presso di voi. Non sapevamo cosa aspettarci, e la situazione di nostra figlia peggiorava frettolosamente. Ma voi c’eravate. Ci siete stati dal primo momento, che ricordiamo molto nitidamente.

La coordinazione e l’umanità del reparto di Pediatria. L’incontro con la Dr.ssa Teresa Papalia, nefrologa, che da subito ci ha presentato una situazione grave, ma nello stesso tempo ci ha trasmesso, con il suo modo di fare e con la sua competenza, fiducia. L’intervento per inserire il catetere venoso, riuscito, in condizioni cliniche disastrose. L’infermiere della nefrologia Antonio Panetta che ha veramente trattato e preso a cuore nostra figlia come fosse la sua e continua tuttora a preoccuparsene da lontano. Grazie.

E poi la terapia intensiva. E infine la Rianimazione. Qui in rianimazione il nostro mondo si è fermato. Grazie di cuore all’equipe che ha contribuito a tenerla in vita, l’ha coccolata ed è stata in pena per lei. Grazie a medici e infermieri, di cui non conosciamo i nomi, ma sappiate che i vostri volti rimarranno impressi a lungo dentro di noi. Grazie al Primario Dott. Pino Pasqua che si è adoperato con umanità e in tempi rapidissimi e inaspettati, ad organizzare il trasferimento presso l’ Ospedale Pediatrico Regina Margherita di Torino. Grazie, e adesso possiamo dirlo con serenità, al Dott. Stefano Granieri e all’infermiera Mara Guzzo che l’hanno accompagnata in questo difficile viaggio cercando di infondere a noi tranquillità, pur coscienti che il tempo giocava a sfavore. Grazie a tutti per la competenza, l’intelligenza e l’umanità, doti necessarie, secondo noi, per confermarsi grandi professionisti e grandi uomini. Arrivati a destinazione ci è stato detto da subito, pur non essendo un ospedale pediatrico e a causa della rarità della sindrome “I colleghi hanno fatto bene”, ma noi questo lo avevamo capito. Il percorso è stato lungo e sulla nostra strada abbiamo trovato altre insidie, ma i primi di ottobre nostra figlia è stata dimessa. C’è ancora qualcosa da risolvere ma sta bene, anche grazie a tutti voi. Grazie dal profondo del nostro cuore e da parte di tutta la nostra famiglia.

Marco e Elisa