Il pubblico ministero della procura di Lamezia Terme, Marta Agostini, ha chiuso le indagini su Riccardo Cristiano, 41 anni, direttore delle Poste di Decollatura, che era stato arrestato nel mese scorso di maggio con l’accusa di aver truffato due clienti e di essersi impossessato di 132.200 euro. E lo scorso 5 agosto si è svolto l’interrogatorio, a cui Cristiano ha chiesto di essere sottoposto per chiarire la propria posizione, assistito dai legali Antonello Talerico ed Eugenio Zaffina.

L’inchiesta era partita in seguito alla denuncia di una delle due anziane signore, che secondo l’accusa sarebbero state truffate da Cristiano. In particolare, la figlia di una delle due signore, cointestataria del conto – a un certo punto – si sarebbe accorta delle uscite anomale dal conto della madre e si sarebbe precipitata al commissariato di Lamezia Terme. Da qui è partita una attività investigativa, attraverso intercettazioni, raccolta di documenti e di testimonianze dirette, che avrebbero portato la procura ad accertare una sottrazione di oltre 130mila euro da parte dell’indagato, che nell’immediatezza della inchiesta era stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari con l’accusa di truffa e peculato.

Subito dopo, Cristiano – assistito dai legali di fiducia Antonello Cristiano ed Eugenio Zaffina – era stato interrogato dal giudice per le indagini preliminari, davanti al quale ha rigettato tutte le accuse e affermato la propria buona fede. La difesa aveva presentato istanza di Riesame al tribunale della Libertà ed era stata anche chiesta la revoca della misura cautelare, concessa dai giudici sotto forma di obbligo di dimora nel comune di residenza di Cristiano, ovvero Cleto nel cosentino. I giudici del Riesame, inoltre, hanno annullato l’accusa di peculato, confermando solo quella di truffa.

(Fonte Il lametino)