Di Francesca Lagatta

Francesco Augieri e Azzouri Monir non si conosceranno mai, eppure sono uniti da un destino comune. Entrambi hanno 23 anni, entrambi hanno scelto l’alto Tirreno cosentino per trascorrere qualche ora di vacanza ed entrambi sono finiti vittime di un branco di turisti di origini campane che li ha aggrediti e poi infilzati con le lame. Il primo è morto il 22 agosto di un anno fa per delle coltellate a braccia e a gola, il secondo ha rischiato di morire ieri mattina, 26 agosto, per delle coltellate a spalle e braccia. Stava per accadere di nuovo.

Il primo è stato finito nella piazzetta Padre Pio di Diamante intorno alle 4 del mattino, il secondo è rimasto sull’asfalto di via Fiume Laos a Scalea intorno alle 6, in attesa dei soccorsi. Il primo è morto sull’ambulanza che lo stava portando all’ospedale di Cosenza, il secondo è stato elitrasportato nosocomio dell’Annunziata prima che fosse troppo tardi. Ad ogni modo, le loro storie, seppur con finali diversi, hanno acceso i riflettori su un turismo, quello della costa tirrenica cosentina, che sempre più spesso si rende protagonista di episodi di violenza e criminalità.

Chi è il giovane ferito
Azzouri Monir è un cittadino italiano, nato e residente a Torino, di origini arabe. Da qualche giorno si era trasferito a Scalea per trascorrere qualche giorni di vacanza. Alloggiava in un parco estivo che affaccia sulla centralissima via Fiume Lao, a qualche centinaio di metri dalle spiagge, ed è proprio innanzi al cancello d’ingresso che si è verificato l’episodio. Il giovane aveva cercato di raggiungere la sua abitazione per sfuggire alla furia dei suoi aguzzini, ma questi, tutti ragazzini di origini campane, lo hanno ferito con il coltello prima che riuscisse a varcare la soglia.

La ricostruzione


Secondo la ricostruzione di alcuni testimoni, il ragazzo torinese e i giovani campani avrebbero cominciato la lite nel piazzale antistante il Comune di Scalea, una zona adibita al commercio che di notte si trasforma nel tempio dello street food. Presumibilmente, tutti si trovavano lì per consumare dei panini e bere qualche birra. Forse qualcuna di troppo. Fatto sta che il torinese si sarebbe scontrato con il branco e, quando ha capito di essere in pericolo, avrebbe tentato di darsi alla fuga raggiungendo il cancello d’ingresso del parco estivo, distante solo qualche centinaia di metri. Ma proprio qui è stato raggiunto e aggredito da numerose coltellate. Fortunatamente non è in pericolo di vita.