COMUNICATO DEL PD DI AMANTEA 23-04-2019

Riteniamo fondamentale che la città venga adeguatamente informata sulla querelle Proloco. Lo facciamo come gruppo dirigente del Partito Democratico anche perchè, strumentalmente e a più riprese, siamo stati chiamati in causa. La Proloco di Amantea non esiste! Lo hanno detto il sindaco Pizzino e Antonello Grosso La Valle, Presidente provinciale Unpli (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia).

Lo hanno ribadito con documenti, atti e dichiarazioni sulla stampa. Tant’è che avevano individuato e contattato, qualche settimana addietro, uno stimato professionista per una temporanea fase di commissariamento! Nell’attesa dell’esito dell’istruttoria – sulla Proloco di Amantea pendono una serie di accertamenti e verifiche richieste agli uffici del Dipartimento Turismo della regione Calabria – il nostro rappresentante in Consiglio Comunale Enzo Giacco aveva chiesto una pubblica assemblea “al fine di far emergere le tante disponibilità a lavorare per il nuovo progetto, attraverso un meccanismo partecipativo ed inclusivo”.

Per tale ragione non possiamo affatto condividere l’assurdo passo indietro del Sindaco e del Presidente La Valle, che getta dubbi sostanziali sulla legittim okità di una operazione che ha portato alla palese esclusione di tante sensibilità di cui la Proloco, invece, avrebbe bisogno. Qualcuno, maldestramente, ha tentato di fare passare la nostra “richiesta di un percorso legittimo e democratico” come “contrarietà” al gruppo che ultimamente si è palesato interessato alla Proloco sulla stampa. Forse perché chi lo guida aveva il desiderio di escludere dalla Proloco alcune delle sensibilità che animano la vita sociale e culturale in città, e che da anni lavorano per promuovere e valorizzare il territorio. Il PD desidera, invece, che la nuova Proloco funzioni e possa finalmente essere patrimonio dell’intera comunità e non di qualcuno! Pertanto ribadiamo la necessità di costruire un percorso – per la rinascita della Proloco cittadina – che poggi sui pilastri della correttezza e trasparenza delle procedure, della più ampia partecipazione, della inclusività. In attesa, naturalmente, dell’esito delle verifiche da parte degli uffici della Regione Calabria.