La revisione del Piano Economico Finanziario (PEF) relativo alla Tari (Tassa sui rifiuti), portato in Consiglio comunale dalla maggioranza per l’approvazione lo scorso mercoledì 24 giugno, presenta una serie di incongruenze e gravi criticità sulle quali il gruppo consiliare Amare Praia chiede che si faccia chiarezza. Questo piano è uno strumento fondamentale per garantire l’equilibrio economico-finanziario del servizio di gestione dei rifiuti e per stabilire le relative tariffe. La sua corretta elaborazione è fondamentale per evitare aumenti ingiustificati dei tributi e per garantire la copertura integrale inerente i costi del servizio.
A nostro parere il documento presentato risulta incompleto e non conforme ai requisiti di trasparenza e attendibilità previsti dalla normativa. A destare preoccupazione è quanto dichiarato dal Revisore dei Conti che, nell’esprimere il suo parere, sostiene che “il Comune di Praia a Mare non potrà continuare a finanziare tali costi con risorse del bilancio”.
Quanto affermato dal Revisore risulta essere un fatto molto grave poiché lascia dedurre che il costo del servizio non viene coperto integralmente dai proventi derivanti dal pagamento del tributo da parte dei vari utenti. Il Revisore dei Conti ha espresso un parere allarmante, evidenziando che nel 2024 il Comune ha coperto parte dei costi della TARI con fondi propri, in violazione del principio di copertura integrale tramite tariffa, tanto che parrebbe ravvisarsi una sorta di distrazione fondi in violazione della legge. Gli importi stabiliti per l’anno in corso (2025) non sembrerebbero corrispondenti al fabbisogno economico/finanziario dell’Ente che, invece, andrebbero implementati da altre voci mancanti alla valutazione dell’organo di revisione. Al mancato calcolo di alcuni costi previsionali per il 2025, che risultano non essere stati previsti in precedenza, si aggiunge anche il mancato inserimento nel documento di programmazione di costi certi effettivamente sostenuti dal gestore della raccolta e trasporto dei rifiuti e/o spazzamento stradale, da cui potrebbero emergere significative differenze di spesa. Non comprendiamo neppure per quale motivo il Revisore dei Conti sembri non essere a conoscenza del fatto che i gestori del servizio siano tre e non uno come sostenuto, cosa che rende necessario che le relative attività siano inserite e rendicontate nel PEF.
Evidenziamo che dalla documentazione non è chiaro il quadro delle spese relative all’affidamento del servizio del “taglio erba” in città. Nello specifico ci riferiamo agli automezzi ed alle attrezzature utilizzate per tali lavorazioni che devono essere messe a disposizione dalla ditta appaltatrice, la quale avrebbe anche dovuto fornire l’elenco con il relativo numero di targa dei mezzi di sua proprietà.
Il Comune, solo se necessario, avrebbe integrato le stesse con attrezzature proprie, limitatamente a situazioni momentanee, cosa che invece oggi appare essere consuetudine. A tal proposito abbiamo chiesto chiarimenti su chi realmente sostiene il costo relativo all’utilizzo dei mezzi, ed i costi del trasporto, conferimento e smaltimento dei prodotti derivanti dalle lavorazioni affidate alla ditta aggiudicataria. Su chi paga il carburante tra il Comune o la ditta appaltatrice. Le incongruenze che emergono leggendo il documento sono numerose: ci sono costi che non possono essere a carico dell’Ente poiché provocherebbero un danno allo stesso e ai cittadini. La lista dei costi che andrebbero chiariti è lunga: si parte dai rifiuti ospedalieri e da quelli cimiteriali per arrivare al costo del personale assunto dalla ditta esterna in supporto delle attività dell’ufficio tributi inerenti la TARI ed i costi dello studio esterno che elabora, imbusta e spedisce le bollette ai cittadini, passando per la corretta ripartizione dell’Iva sul servizio che appare essere applicata non correttamente per arrivare, infine, al motivo per il quale non vengono più forniti ai cittadini i sacchetti per la raccolta nonostante il costo degli stessi è presente all’interno del PEF e quindi a carico degli utenti.
Le voci di spesa devono essere chiarite e nell’interesse dell’Ente comunale nonché dei cittadini tutti, il gruppo consiliare Amare Praia ha richiesto formalmente la sospensione immediata della seduta consiliare aggiornandola alla presenza del Revisore dei Conti e dei Responsabili di settore, al fine di discutere pubblicamente ogni criticità sollevata e valutare la possibilità di una revisione infra-periodo del PEF quanto più realistica e completa. Purtroppo tale richiesta collaborativa ha registrato il diniego della maggioranza, la quale non ha fornito alcuna spiegazione in merito ai quesiti sollevati. Come pure dovrebbe essere chiarita la ragione per la quale il comune di Praia a Mare sostiene un elevato costo per il conferimento in discarica dei rifiuti, 400.000,00 euro circa, che paga alla Regione Calabria ed ancora non si dà corso ad investimenti tesi a ridurre la frazione indifferenziata attuando progettualità innovative già finanziate alla precedente amministrazione, quali le isole ecologiche digitali ed intelligenti o altre iniziative per giungere ad un tipo di raccolta cosiddetto “puntuale” che potrebbero contribuire a contenere la spesa pubblica e salvaguardare l’ambiente.
Rileviamo che dopo tre anni di mandato e altrettanti anni di promesse sull’abbassamento dei tributi, nulla è stato ancora fatto.
“I cittadini hanno diritto di sapere come vengono spesi i loro soldi e a pagare una tariffa realmente commisurata ai servizi ricevuti, per questo è necessario avere più trasparenza, chiarezza e responsabilità su una materia che tocca ogni famiglia praiese”.