Il deputato del movimento cinque stelle, Francesco Sapia, entra in possesso di questo audio, ad opera (pare) di un operatore del 118 (Video) e lo pubblica su Facebook, tramite la propria pagina ufficiale. Scoppia lo scandalo dei tamponi non processati in Calabria. Sarà vero?

“Ascoltate l’audio! Abbiamo scoperto uno scandalo allucinante, se confermato qualcuno andrà in galera. Migliaia di tamponi in Calabria sarebbero stati congelati e mai inviati ai laboratori di analisi per capire se le persone sono affette da Covid o no. Quindi tutti i numeri che ci hanno dato sull’epidemia sarebbero falsi e la popolazione corre un grande rischio. Ho già trasmesso tutto alla Procura. Non ci fermiamo e andiamo avanti, i calabresi devono sapere la verità” Francesco Sapia (M5S)

La replica della Regione Calabria

Con riferimento ad un audio-messaggio diffuso in data odierna, ripreso anche sui media, di un sedicente operatore del 118 che denuncia “…. i giochini che stanno facendo alla regione Calabria per non processare i tamponi che vengono eseguiti alle migliaia di persone che sono rientrate in questi ultimi giorni dal nord…..”,  la Regione Calabria evidenzia che si tratta di notizie false e tendenziose, manifestamente infondate e tese a denigrare l’immagine di una regione che, invece, ha risposto brillantemente all’emergenza coronavirus.

In realtà, ad oggi sono circa 1.500 in tutta la Regione  i tamponi in corso di lavorazione, così ripartiti:  500 circa presso il Pugliese, 500 all’ASP di Reggio Calabria e 500 presso la Centrale Operativa del 118 dell’ASP di Cosenza.Tutti i campioni risultano custoditi sulla scorta della circolare del Ministero della Salute del 22 gennaio 2020, che prevede la conservazione degli stessi fino a 5 giorni ad una temperatura di 4°.

Si evidenzia, altresì, che I laboratori di microbiologia accreditati dalla Regione stanno processando quotidianamente circa 1.300 tamponi, con una media di 10.000 a settimana. Finora risultano processati oltre 45.000 tamponi.

L’importante numero di rientri dalle altre Regioni, avvenuti nella scorsa settimana, ha comportato un impegno ulteriore dei laboratori che riusciranno a garantire, comunque, il rispetto dei tempi previsti dalla circolare ministeriale del 22.1.2020.

In ogni caso il Dipartimento “Tutela della salute” ha già provveduto ad informare le competenti autorità giudiziarie al fine di valutare l’esistenza di eventuali ipotesi di reato, anche rispetto al procurato allarme