Droga da Albania e Brasile per approvvigionare le piazze calabresi ma anche toscane, siciliane e piemontesi. Un unico cartello di cosche di ‘ndrangheta di Vibo Valentia e province che procurava e smistava stupefacenti in mezza Italia.

È l’ipotesi investigativa della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che questa mattina ha dato vita a una operazione, seguito dell’ormai famosa Rinascita Scott,  che ha portato a Vibo, in provincia di Firenze e in altre città italiane, a 18 misure cautelari (11 in carcere e 7 divieti di dimora) e seguite dai carabinieri del comando provinciale di Vibo Valentia e di Firenze, coadiuvati dallo Squadrone eliportato cacciatori Calabria e dai reparti competenti per territorio. L’accusa è di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti.

L’operazione di oggi nasce da approfondimenti investigativi scaturiti in seguito alla maxi-inchiesta del dicembre scorso che ha colpito la matrice ‘ndranghetista operanti in provincia di Vibo Valentia.

Nel corso dell’indagine è stato possibile ricostruire il quadro di insieme dei traffici internazionali di droga (cocaina soprattutto) che lega trasversalmente tutte le locali di ‘ndrangheta della provincia vibonese e che vede particolarmente attivi i soggetti legati alla locale di Zungri, in grado di giungere fino ad alcune importanti piazze di spaccio sia in Toscana che in Sicilia, Piemonte ed altre province calabresi come Cosenza.

Un vero e proprio cartello dedito al traffico di droga che si approvvigionava attraverso canali riconducibili al Brasile e all’Albania. Nel canale brasiliano, ditte di import-export di marmi, niobio e manganese, hanno consentito di occultare il traffico di cocaina, mentre per il canale albanese i carichi di marijuana e hashish venivano fatti giungere mediante il porto di Bari tramite una rete relazionale costruita dai vibonesi con un gruppo di albanesi ormai stanziati in Toscana.

Il cartello della droga, operando per conto delle locali di ‘ndrangheta vibonesi, si avvaleva di persone specializzate con funzioni di broker e personali garanti in termini di affidabilità criminale nei confronti dei produttori che nei paesi esteri contrattavano i prezzi dei carichi per poi occuparsi direttamente anche dell’attività di approvvigionamento.

Una volta arrivato in Italia, il carico veniva gestito e smistato dal cartello, che utilizzava la sua fitta rete nazionale per il celere smistamento alle piazze di spaccio e la successiva vendita al dettaglio.

Complessivamente nel corso dell’attività investigativa poi culminata nell’operazione Rinascita Scott sono stati sequestrati in tutta la provincia di Vibo Valentia un chilo di cocaina, 81 chili di marijuana e 3952 piante di canapa indiana, 25 chili di hashish, 89 grammi di eroina, 11 grammi di funghi allucinogeni e 27 pasticche di ecstasy.

I carabinieri del reparto Investigativo del R.O.S, del Reparto Anticrimine di Catanzaro e del Nucleo Investigativo di Vibo Valentia stanno notificando l’avviso di conclusione indagini nei confronti di 479 persone ritenute appartenenti o contigue alle cosche di ‘ndrangheta della provincia di Vibo Valentia.
Si conclude così la fase delle indagini preliminari dell’inchiesta “Rinascita-Scott”, una delle operazioni più vaste di contrasto alla ‘ndrangheta eseguite sul territorio italiano, e che vede ulteriori capi d’imputazione e ulteriori indagati rispetto ai 336 già tratti in arresto lo scorso 19 dicembre.
La notifica dell’avviso di conclusione indagini è stata disposta in concomitanza con quella di 18 ordinanze di custodia cautelare per traffico di richieste dalla Dda di Catanzaro. Si tratta di un troncone della stessa inchiesta “Rinascita-Scott.