Di Antonello Troya
Si era capito dal primo momento, ovvero da quando la minoranza aveva chiamato il sindaco Cascini a rispondere in Consiglio Comunale sull’inchiesta “Appalti e massoneria” che vede indagati due assessori e una funzionaria, che la questione sarebbe diventata spinosa, difficile da gestire. Il Consiglio Comunale di ieri sera ha mostrato le profonde lacerazioni che sono presenti all’interno della maggioranza che governa il paese. Frizioni confermate con l’uscita di scena di Salvatore Cetraro, che con la classica “urgente telefonata ricevuta” ha lasciato l’aula senza nemmeno ascoltare l’intervento del sindaco. Una rottura preannunciata, che si va ad aggiungere alla presa di distanza di Vincenzo Spinelli e Vincenzo Carrozzino.
Il sindaco Cascini, rispondendo a “Città futura”, non ha fatto altro che ribadire quanto detto nelle settimane passate: ovvero massima fiducia nell’operato della magistratura e massima fiducia ai due assessori implicati nella vicenda. Gli stessi avevano presentato le dimissioni, rigettate poi dal sindaco.
La questione ufficio tecnico ha riservato una sorpresa: con l’annuncio del primo cittadino di prevedere un concorso per tre dipendenti, tra cui quello del capo ufficio tecnico. Decisione dettata, quest’ultima, dalla scadenza del contratto dell’Ing. Paola Di Stio nel mese di giugno. Contratto che con molta probabilità non sarà rinnovato. In attesa del concorso si opterà per un altro incarico esterno. La minoranza ha incalzato il sindaco sulle decisioni che intende assumere in tema di urbanistica e lavori pubblici. Due settori fortemente segnati dall’inchiesta e che lasciano trasparire una sostanziale lentezza e mancanza di interventi sul territorio. Decisioni comprensibili, se si pensa che le indagini non sono ancora chiuse.