Nel carcere di Paola, l’assistente Capo Massimo Saija, a cinquantuno anni e ventisette di servizio, era di turno notturno la notte tra venerdi 14 e sabato 15 giugno.


Intorno alle due del mattino si è sentito male, accusando forti dolori al petto, al punto che subito sono stati chiamati i sanitari del 118 che, con l’ausilio del medico e degli infermieri presenti in istituto, sono subito intervenuti  con l’ausilio del defibrillatore e, per circa 20 minuti, hanno cercato di rianimarlo con  massaggi cardiaci e somministrazioni di medicinali (anche adrenalina).


Ciò nonostante, hanno solo potuto costatare il decesso di Massimo per arresto cardiaco.