Un detenuto straniero, rinchiuso nel carcere di Paola ha prima tentato il suicidio con una lametta e poi ha aggredito i poliziotti penitenziari intervenuti per salvarlo. E’ accaduto tra lo sconcerto dei poliziotti accorsi.

Ricostruisce l’accaduto Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “L’uomo, un detenuto straniero, ha prima tentato di suicidarsi puntandosi una lametta al collo e poi si è scagliato con violenza verso i poliziotti penitenziari intervenuti per salvarlo, due dei quali sono ricorsi alle cure dei sanitari. Una una situazione allarmante: oggi a Paola sono ristretti troppi detenuti pschiatrici. Ben 32 detenuti su 220 hanno un disagio psichico certificati e 49 assumono terapia pschiatrica. Solo nella scorsa settimana si sono aggiunti altri 2 detenuti nuovi giunti con problemi psichici, da evidenziare anche nella medesima settimana 3 celle detentive sfasciate, per non parlare della difficile gestione… L’ assurdo è che nella struttura di Paola non è presente nessun medico psichiatra (da circa 30 giorni quello che c’era ha dato le dimissioni)…”.
Capece, segretario generale del SAPPE, rivolge “solidarietà e vicinanza al Personale di Polizia Penitenziaria di Paola, che ancora una volta ha risolto in maniera professionale ed impeccabile un grave evento critico” e giudica la condotta del detenuto che ha provocato l’aggressione “irresponsabile e gravissima”.
“Anche il grave episodio accaduto” conclude il leader del SAPPE “conferma la costante tensione detentiva che continua a caratterizzare le nostre carceri”