Il Palazzo dei Principi Lanza di Trabia, uno tra i beni storico artistici più importanti della Calabria con elementi architettonici di grande pregio, edificato su un promontorio affacciato sul Golfo di Policastro intorno alla metà del ‘700 e restaurato negli anni passati versa in uno stato di degrado e di abbandono che non fa onore al nostro territorio e specificatamente al comune di San Nicola Arcella che ne detiene il possesso giuridico.
Come la documentazione fotografica evidenzia , la copertura del palazzo presenta le maggiori criticità: moltissime tegole delle falde sono state completamente divelte , stessa cosa per quelle di colmo. Questa situazione permette che le acque meteoriche penetrino facilmente al di sotto del manto di copertura. Le grondaie in rame in alcuni tratti non ci sono più, in altri sono state divelte e spostate sul tetto. Molti pluviali e raccordi mancano, altri sono stati spostati dai loro alloggiamenti. In tale situazione le acque piovane scorrono direttamente sulle facciate ed in alcuni ampi tratti di queste l’intonaco è stato gravemente danneggiato. Danneggiati anche alcuni elementi architettonici. Danneggiata anche la recinzione e il cortile esterno del palazzo è completamente invaso dalla vegetazione. La stessa strada di accesso al Palazzo non è più di un viottolo dissestato. L’illuminazione esterna non è più funzionante e forse nemmeno l’impianto di video sorveglianza essendo il Palazzo un edificio in posizione extra moenia.
Il Palazzo dei Principi Lanza di Trabia, il cui restauro è costato alla collettività decine di miliardi delle vecchie lire, assurto alla cronaca del tempo per indagini ed arresti della Magistratura , con un Atto di Attribuzione e Trasferimento del 16 aprile 2014 è passato dal Demanio Pubblico dello Stato Ramo Storico Artistico , al comune di San Nicola Arcella che è stato immesso nel possesso giuridico del bene, che comunque rimane nella proprietà dello Stato, sulla base di un accordo di valorizzazione.
Esclusa qualche visita guidata, una riunione del Consiglio Comunale, forse qualche convegno, una serata discoteca nel cortile, la possibilità di celebrarvi matrimoni, a noi non risulta che altra attività di valorizzazione sia stata fatta.
Le Associazioni Italia Nostra e Gli Amici di San Nicola Arcella , sulla base dei contenuti del citato Atto di Attribuzione, considerato lo stato attuale in cui versa il Palazzo, hanno chiesto alla Soprintendenza di procedere, se non vi abbia già provveduto, ad effettuare una sollecita verifica dello stato di conservazione del bene tutelato ed eventualmente richiedere l’esecuzione delle misure necessarie alla conservazione del bene stesso.
Hanno chiesto all’Agenzia del Demanio dello Stato, Ramo Storico Artistico di verificare l’osservanza dell’Accordo di Valorizzazione ivi compresi le parti riguardanti obblighi, prescrizioni e condizioni ai fine della conservazione ed integrità del Bene.
Può un Bene Pubblico come questo non rappresentare un importante elemento di richiamo identitario di tutto il territorio? Può non costituire uno spazio in cui si manifesta la cultura nelle sue varie forme ed espressioni? Può non costituire infine un attrattore di grande suggestione e qualità per consolidare un’offerta turistica che deve avere nelle risorse paesaggistiche , naturalistiche e culturali i suoi punto di maggior forza?

Italia Nostra Sezione Alto Tirreno Cosentino

Associazione Amici di San Nicola Arcella