Parte venerdì 30 maggio alle ore 18 nella sala consiliare del Comune di San Lucido, la rassegna “Luci di Calabria” con il convegno “Il castello ed il valore della fratellanza da Arnulfo a San Francesco di Paola”.
L’Amministrazione comunale di San Lucido guidata dal sindaco Cosimo De Tommaso ed, in particolare l’Assessorato alla cultura affidato a Floriana Chiappetta, in collaborazione con l’associazione Pro-loco e l’Associazione teatrale Cilla e Cilla giovani, danno il via alla Rassegna che è giunta alla terza edizione, forte del grande successo riscosso nei due anni scorsi.
Questa edizione vede in campo il partenariato con la Fondazione Carical che ne ha condiviso le finalità di promozione del territorio, della sua storia, delle sue tradizioni e ne ha finanziato le attività progettuali in esordio con la serata del 30 e in prosieguo con le serate d 13, 14, 15 luglio del corrente anno.
La serata del 30 maggio promuove la storia del castello feudale di San Lucido, rocca nata in pieno Medioevo ad opera degli arcivescovi di Cosenza che avevano ricevuto in donazione dal normanno Roberto il Guiscardo la terra di San Lucido.
Con la finalità di ricordare le ricche vicende storiche che interessarono l’antico maniero, sede nel tempo di grandi famiglie nobiliari come i Carafa, i Di Sangro ed i Ruffo, baluardo di difesa dai Saraceni, ma soprattutto di aver accolto più volte San Francesco di Paola nella sua interlocuzione con gli arcivescovi cosentini, la serata avrà un ricco parterre di interventi autorevoli: Padre Francesco Maria Trebisonda superiore provinciale dei Frati minimi, i docenti Antonello Savaglio, Deputato di storia patria per la Calabria e ricercatore presso l’Università di Messina, Mario Panarello storico dell’arte, Accademia di Belle Arti di Lecce, Dario Puntieri, storico dell’Architettura Istituto universitario G.Pratesi Ups.
La serata sarà animata dalle letture sceniche a cura della Compagnia Cilla e sarà moderata da Nadia Focetola. La tematica della fratellanza parte dalla valorizzazione di un proclama emanato dall’arcivescovo Arnulfo alla conclusione della costruzione del castello e datato anno 1093, in cui l’alto prelato si rivolge alla popolazione del borgo invitando alla fratellanza ed al rispetto del prossimo e delle leggi e si aggancerà alla frequentazione del castello da parte di San Francesco da Paola che vi si recava spesso soprattutto per chiedere aiuti per i poveri: un modo per ricordare che la cosiddetta “Rocca nicetina” con cui si indicava il castello di San Lucido era in tempi lontani e spesso sofferenti un baluardo positivo di valori di coesione e solidarietà.
Ma il legame con San Francesco prende ancora più forza dal fatto che il nostro grande Santo ricevette proprio nel castello la bolla arcivescovile e poi papale sul riconoscimento della sua congregazione eremitica, oltre ad avere avuto tra i suoi primi seguaci due frati sanlucidani: fra Nicola e fra Giovanni.
Perché tale valore e tale patrimonio storico ed umano rimangano nella memoria collettiva, il progetto della giornata si concluderà con l’apposizione sul castello di un bassorilievo, opera dello scultore Gabriele Ferrari, che rappresenta San Francesco da Paola che riceve la bolla dall’arcivescovo e la ricostruzione in ceramica del proclama di Arnulfo.