Di Gianluca Sarpa PCI

Cari concittadini, se si parla di isola che non c’è, per i bambini ed i più romantici viene in mente subito il personaggio di Peter Pan il bambino che si rifiutava di crescere, ma purtroppo oggi non parleremo di questo, al contrario, sottoporrò alla vostra attenzione una questione che certamente non sarà passata inosservata nelle ultime settimane, mi riferisco alla mancata raccolta della frazione residua indifferenziata (cestino grigio).

Premesso che il problema dell’emergenza rifiuti investe tutta la regione a causa della chiusura della discarica ove venivano convogliate le migliaia di tonnellate di rifiuti calabresi e, che dunque nelle medesime condizioni del nostro comune ve ne sono altre centinaia.

Fatta questa doverosa premessa però occorre in primo luogo suggerire all’amministrazione comunale che, per evitare il riversamento in strada dei sacchetti maleodoranti che da oltre 3 settimane occupano le nostre abitazioni, era, in tempi non sospetti, necessario istituire una isola ecologica non tanto per la risoluzione di un problema di natura organizzativa cui la risoluzione spetta a più alti livelli amministrativi, ma per ammortizzare questa fase di incertezza assoluta circa il destino di questi rifiuti.

Bisogna riconoscere che il popolo paolano è stato molto diligente nel seguire, fino a questo momento, il divieto di conferimento in strada del rifiuto, ma è vero anche che è da quasi un mese che continua ad accumularsi nelle case di tutti noi questa catasta di sacchetti, tenendo conto dell’intervento delle festività natalizie che porteranno ad un congelamento delle attività volte alla risoluzione del problema.

In secondo luogo, occorre rammentare che è stato proprio un punto del programma dell’allora candidato a sindaco Roberto Perrotta ad indicare tra le altre voci (cito testualmente) la necessaria “Realizzazione immediata dell’isola Ecologica”, e la scelta di collocare in strada una “baby isola ecologica” mediante lo stazionamento di un cassonetto per pannolini in località pantani, più che una soluzione temporanea appare un’ammissione di colpa.

Come abbiamo detto, l’isola ecologica non è la soluzione al problema che vive tutta la Regione, ma serve per gestire situazioni “emergenziali” come quella attuale, poiché se il rifiuto anziché essere raccolto, fosse portato all’isola ecologica direttamente dall’utente, in attesa dello sblocco della situazione di stallo, si eviterebbe ciò che è verosimile attendersi da qui a breve, ovvero il conferimento in strada dei sacchetti e quelle strisce di cataste di rifiuti che sono presenti ormai in moltissimi comuni della regione, provincia compresa.

L’isola ecologica costituisce anche un punto essenziale per lo smaltimento dei rifiuti ingombranti e per il recupero di risorse materiali mal differenziate che altrimenti finirebbero in scarti, insomma per potenziare e perfezionare sempre di più la differenziazione dei rifiuti e trasformarli in risorsa.

Purtroppo un’altra delle tante promesse elettorali che non è stata realizzata, e non solo, essendo l’attuale amministrazione ormai oltre il giro di boa (metà consiliatura) sembra non sia tra le priorità attuali e future, peccato, perché in altri comuni si verifica proprio questo, riuscendo a tamponare emergenze che possono verificarsi in qualsiasi periodo dell’anno data la tracotanza dei rifiuti calabresi e la carenza di strutture apposite dove conferirle.

Continueremo a monitorare la vicenda.