Nei giorni scorsi era stato lanciato l’allarme per una fortissima limitazione dell’operatività del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Praia a Mare che avrebbe portato il servizio sanitario di emergenza/urgenza alla chiusura nelle ore notturne. Un’evenienza ingiusta e pericolosa attesa l’importante funzione del servizio per un bacino molto ampio. L’allarme segnalatomi poco più di una settimana fa mi ha consentito di attivare una serie di contatti e rapporti attraverso i quali siamo riusciti a dare corso a quanto la stessa ASP aveva deliberato e ancora non concretizzato. Il medico che mancava è stato destinato presso il Pronto Soccorso del nostro Paese e le relative attività continueranno ad essere espletate senza alcuna limitazione. Sono consapevole che ancora tanto va fatto per portare il nostro ospedale alla pregressa operatività ma scongiurare una limitazione di un cosi rilevante servizio è un risultato importante per il quale ringrazio la struttura dell’Onorevole Fausto Orsomarso che, su mia sollecitazione, si è immediatamente attivata contribuendo, in modo concreto, alla risoluzione della problematica. Con questa operazione viene stabilizzato il numero di almeno sei unità sanitarie anche per i futuri pensionamenti scongiurando il riproporsi del problema tra qualche mese. In ogni caso devo sottolineare che il Pronto Soccorso di Praia a Mare va avanti grazie alla laboriosità e alla professionalità del personale ivi impiegato che ricordo essere, nonostante la presente operazione, sottodimensionato stante al fabbisogno di forza lavoro redatto recentemente proprio dall’ASP stessa: nel Pronto Soccorso di Praia a Mare, dovrebbero lavorare ben undici medici.
Negli è mancata un’azione definita a decisa sulla nostra struttura ospedaliera in quanto non è mai stata chiesta con forza l’esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato circa la riapertura con tutti i servizi presenti alla data di chiusura. Oggi la battaglia apre nuovi scenari e porterà nuovi commissari con i quali, secondo il mio modesto parere, si dovrà parlare solo dell’applicazione della sentenza del Consiglio di Stato non di ridisegnare una struttura che, personalmente, ho visto dotare di reparti (nella fantasia di qualcuno) e posti letto (sempre fantasia di cui prima!) senza averne competenza e la benché minima idea di come deve essere strutturata un’offerta sanitaria che trova fondamento in precisi dettami normativi. Oggi, anche in considerazione di quello che sta avvenendo su base regionale, è tempo di far parlare e, soprattutto, far fare solo a chi ha comprovate competenze in modo da poter eliminare tutto il marcio che c’è nella sanità calabrese e iniziare un percorso virtuoso che, magari un giorno, potrebbe essere la calamita per attrarre i tanti Medici Calabresi che sono l’eccellenza di tanti reparti sparsi nell’Italia e nel mondo.

Antonino De Lorenzo, consigliere comunale.