“Con Interpellanza art.120, congiunta, abbiamo posto all’attenzione del presidente f.f. On. Spirlì​ la questione relativa alla nomina dei responsabili dei centri per l’impiego e, nello specifico, abbiamo interpellato anche la giunta affinché specifichi i motivi del discostamento con le norme che regolano il buon andamento della pubblica amministrazione essendo stato adottato, in violazione di legge ed eccesso di potere, il decreto dirigenziale N° 13595 del 15/12/2020 avente ad oggetto la parziale modifica del decreto dirigenziale n. 14336 del 21.11.2019 afferente la nomina de i responsabili UDP e CPI, tra i quali quelli di Paola e Reggio Calabria”. È quanto rendono noto, in doverosa premessa, i consiglieri regionali del gruppo ‘Io Resto in Calabria’, On. Marcello Anastasi, On. Graziano Di Natale e il Presidente del gruppo PD, On. Domenico Bevacqua. Gli esponenti della minoranza, a conclusione​ di una perentoria azione politica, retta da precisi atti giuridici, affermano di seguito: “Quanto perpetrato, rappresenta una violazione di legge. Sebbene ci troviamo ad operare in regime di prorogatio, per cui sono consentiti in tale regime solo gli atti necessari ed urgenti, dovuti o costituzionalmente indifferibili, siamo ormai abituati ad atti che assumono più il senso di prebende elettorali, che al contrario di atti indifferibili e necessari. In questo caso la nomina dei responsabili CPI è illegittima e pertanto deve essere annullata in quanto adottata in violazione di legge e/o viziato da eccesso di potere”.
Il durissimo J’accuse dei consiglieri di minoranza, documentato ‘carte alla mano’, prosegue. Di Natale, Anastasi e Bevacqua difatti incalzano la maggioranza di Palazzo Campanella, ed affermano: “È un atto viziato che cozza con la correttezza, la buona fede e la diligenza. È evidente il contrasto tra l’atto e l’ordinamento giuridico. Tale contrasto si è palesato in un vizio del procedimento che ha dato origine alla violazione dei principi di efficacia, trasparenza e pubblicità dell’azione amministrativa di cui all’art. 1 della l. n. 241/1990. Inoltre -prosegue la nota- è gravissimo perchè le nuove nomine dei responsabili sarebbe dovuta avvenire attraverso una manifestazione d’interesse ex novo che avrebbe garantito la trasparenza e la pubblicità degli atti amministrativi. Così invece non è stato, poiché le stesse sono avvenute tenendo conto di una manifestazione d’interesse N° 303015 datata 02.09.2019 il cui procedimento si è​ concluso con la nomina dei precedenti responsabili dei CPI.
I Consiglieri, al fine di ripristinare lo stato di legalità venuto meno, annunciano battaglia.​ “Il Presidente f.f. e la Giunta Regionale chiariscano i motivi della condotta assunta in manifesto contrasto con i principi di legalità. Chiediamo inoltre -conclude la compagine politica- che venga disposta la revoca di tale provvedimento in autotutela. È ora di riportare luce dentro il Palazzo. I Calabresi sono stati umiliati fin troppo”.