CETRARO- Un consiglio comunale straordinario, alla presenza obbligatoria dei revisori legali, al fine di chiedere di annullare la delibera di dissesto e di impugnare la dichiarazione stessa di dissesto del comune di Cetraro. È quanto chiede in una missiva, l’opposizione consiliare del comune tirrenico. “Per quanto di competenza e nei termini previsti, di voler convocare il Consiglio Comunale in seduta straordinaria per discutere e deliberare, con la presenza obbligatoria del Revisore Legale, così per come previsto dall’art. 63 comma 9 dello stesso Statuto Comunale, sul seguente ordine del giorno: annullamento in via di autotutela della Delibera avente ad oggetto la dichiarazione di dissesto finanziario, adottata nella seduta consiliare del 6 aprile 2024, affissa all’Albo Pretorio in data 11 aprile 2024. La richiesta è stata firmata dai consiglieri comunali Giuseppe Aieta – “Cetraro in Azione”
Angelo Aita – “Progetto e Sviluppo” Benedetta Saulo – “Partito Socialista Italiano”
Massimiliano Vaccaro – “Italia Viva” Lorena Matta – “Noi Moderati”. “Atteso altresì che – continua- la richiesta partecipazione è volta a rideterminare una eventuale riduzione del debito per calcoli errati, per debiti fuori bilancio iscritti nelle altre passività ma non riconosciuti dall’Ente, per liti potenziali ecc. è evidente che la richiesta di annullamento, in via di autotutela, della delibera di dichiarazione del dissesto, debba ritenersi, sia in fatto che in diritto, legittima in quanto posta a tutela dell’interesse pubblico e dell’autonomia gestionale dell’Ente Comunale e finalizzata a garantire il diritto all’equa imposizione fiscale in relazione alla capacità contributiva personale, all’istruzione e all’educazione, alla tutela della salute. Inoltre, la paralisi dell’azione amministrativa non consentirebbe di dare risposte neanche in merito ai servizi essenziali da rendere ai cittadini (mensa, servizio pubblico, spazzatura) né di supportare e promuovere le aggregazioni sociali o di compiere opere e lavori di primaria importanza”. Conclude la minoranza.