La Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito due provvedimenti di sequestro di beni emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria su proposta del Direttore della DIA, nel contesto di attività investigativa preventiva coordinata dal Procuratore Distrettuale Giovanni Bombardieri nei confronti di due fratelli calabresi affiliati al clan Molè.

Nelle misure odierne la citata Sezione Misure di Prevenzione, nella fase di primo grado e fatte salve le successive valutazioni nei gradi successivi, ha riconosciuto la “pericolosità sociale qualificata” dei proposti in ragione dei loro trascorsi di vicinanza con la ‘ndrangheta desunta principalmente dalle risultanze di alcuni procedimenti penali, definiti con sentenza di condanna passata in giudicato, in cui erano stati coinvolti i due.

Nel dettaglio uno dei fratelli era stato tratto in arresto nel 2014 e successivamente condannato dalla Corte di Appello di Reggio Calabria alla pena della reclusione ad anni 6 e mesi 2 per associazione per delinquere (con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa) e detenzione e porto illegale di armi in concorso. Allo stesso veniva contestato il reato associativo per aver fatto parte di un sodalizio stabilmente dedito all’importazione dalla Slovacchia di armi inertizzate che venivano modificate in Italia e rese idonee all’impiego.