Di Tommaso Merlo

Il Senato fa marcia indietro sui vitalizi. Uno sputo in faccia ai cittadini. Uno sputo in faccia al 4 marzo. Davvero impressionante. A sorprendere non è l’avidità e il cinismo delle vecchie caste politiche. Le conoscevamo già. Hanno saccheggiato lo Stato per decenni fregandosene di tutto e di tutti. Quello che sorprende è lo sfacciato tempismo. Hanno addirittura osato farlo mentre milioni di cittadini sono sul lastrico e il paese sta cercando di capire come scongiurare l’ecatombe economica dopo la pandemia. Pazzesco. Tra tutti gli sciacallaggi degli ultimi mesi, questo è davvero il più rivoltante. Uno sputo in faccia al buonsenso e alla collettività che resterà nella storia. Ma quella dei vitalizi non è solo una storiaccia di soldi. È una storiaccia politica. Facendo retromarcia sui vitalizi, il Senato manda un messaggio fortissimo al paese. Quello che in Italia alla fine i potenti vincono sempre, quello che è inutile farsi illusioni di chissà quali cambiamenti perché il marciume italiano è impossibile da debellare. Facendo retromarcia sui vitalizi, il Senato invita i cittadini a rassegnarsi e ad abbassare la testa. E se per caso qualcuno ambisse a soldi e potere, allora si deve adeguare all’andazzo, si deve mettere in coda e prima o poi toccherà anche a lui. Uno sputo in faccia ai cittadini, al cambiamento ma anche alla democrazia e per questo la parte ancora sana della politica e delle istituzioni deve reagire con veemenza. Il 4 marzo i cittadini hanno votato anche affinché la politica adottasse standard di sobrietà degni delle democrazie più moderne. Tradire il loro voto con questa tempistica vergognosa significa minare la democrazia. Col Senato della Repubblica che se ne frega delle istanze popolari e umilia platealmente il responso delle urne. Davvero impressionante. Il ritorno dei ladri del vitalizio dimostra come il cambiamento sia una strada lunghissima e piena d’insidie soprattutto in un paese martoriato da decenni di malapolitica come il nostro. Dal 4 marzo in poi è successo di tutto ma il vecchio regime è ancora lì e trama dietro le quinte per tornare. Rivogliono il potere, rivogliono i privilegi e che tutto torni come prima. Vecchi partiti infarciti di tromboni riciclati. Lobby fameliche e stampa al guinzaglio. Tutti intenti a logorare i fautori del cambiamento e a guadagnare tempo in attesa del grande ritorno. Una restaurazione che potrebbe avere successo anche grazie al solito autolesionismo italiano. Coi cittadini che si sono arresi o si son messi a litigare tra loro e lagnarsi di chissà quale male al pancino. Facendo gli schizzinosi in una porcilaia. Così invece di uscirne insieme ci sprofondano dentro sempre di più. Il vitalizio è una bandiera che il vecchio regime ripianta sul tetto del Senato della Repubblica. Un messaggio fortissimo al paese. Vogliono dare il colpo di grazia ai rivoltosi. Vogliono che la porcilaia torni normalità. Una mossa davvero azzardata anche per lo spietato tempismo. Al punto che potrebbe ritorcersi contro di loro. Invece che stroncare la voglia di cambiamento, i ladri del vitalizio potrebbero riaccendere la rabbia popolare e ricompattare le fila dei cittadini che non si vogliono arrendere a costruire un paese migliore.