Abbiamo da sempre sostenuto, in tutte le sedi con azioni documentate, che la linea da perseguire era l’accordo sottoscritto in prefettura nel 2019, accordo recepito da entrambi i consigli comunali, con la presa d’atto dello stesso Vincenzo Rocchetti per il comune di Guardia Piemontese e dall’attuale sindaco Francesco Tripicchio per il comune di Acquappesa, all’epoca dei fatti assessore.

Allora ci chiediamo, come si fa a rinnegare la propria firma e la propria presa d’atto in seno all’organo più supremo qual è il consiglio comunale? Chi rinnega la propria firma e le proprie posizioni passate, è capace di rinnegare tutto.

Quindi ci troviamo difronte a una politica inaffidabile, una politica che non può dare alcuna garanzia ai cittadini, se non quella di azioni deleterie e distruttive. Se si fosse mantenuto l’accordo o meglio se si fosse redatto il bando nei tempi utili, non saremmo giunti a un simile disastro economico e politico che lascerà segni indelebili su tutto il territorio.

Riteniamo che il problema oltre ad essere politico è soprattutto di competenze a cui si sono associate azioni irrazionali senza alcuna programmazione. Con la sentenza n. 0194972021 il Tar di Catanzaro condanna i comuni di Guardia Piemontese e Acquappesa in quanto avrebbero adottato atti “illegittimi” impedendo al gestore l’esercizio dell’attività termale.

I Giudici confermano le nostre posizioni politiche spiegando che “il termine finale dello svolgimento dell’attività Sateca non è il 31.12.2020, bensì, qualora le procedure di scelta del contraente dovessero eccedere detta data, fino all’individuazione del nuovo gestore”. Questo era anche esplicitato nell’accordo del 2019, comprensibile a livelli elementari, allora perché’, se l’italiano non è un’opinione, avete creato questo disastro? I due sindaci, nonostante questa sconfitta che coinvolge tutti i cittadini dei due comuni, nei giorni scorsi, in un comunicato stampa si dichiarano soddisfatti delle sentenze del Tar n. 1949/2021 sui ricorsi fatti dal precedente gestore, in quanto dichiarati inammissibili ed infondati 3 dei 4 ricorsi proposti dalla Sateca.

Anche qui ci soffermiamo sulla comprensione del testo, inammissibili ed infondati, significa che i giudici non sono entrati nel merito del ricorso, pertanto non ci spieghiamo tanta soddisfazione. Piuttosto dovreste ammettere, con grande umiltà, il vostro fallimento e dimettervi. Se la linea continuerà ad essere quella del passato, il nostro territorio non avrà più possibilità di redenzione, le conseguenze avranno ricadute non solo sui cittadini che dovranno pagare il danno delle azioni di due sindaci scellerati, ma anche sul territorio e sui piccoli imprenditori.

Pertanto, ci rivolgiamo a tutti cittadini affinché prendano atto che la condanna del Tar e delle scelte scellerate della maggioranza, oscurate dalle loro comunicazioni facebook, porteranno non pochi danni economici. Con estrema onestà possiamo osservare che la confusione regna sovrana ed evidenzia un’incapacità amministrativa e scarso senso di responsabilità istituzionale fino al punto di negare la realtà. In questa sede chiariamo la nostra posizione, il nostro unico fine è l’interesse pubblico, la tutela del territorio dal punto di vista turistico e economico.

Il nostro obiettivo è che non vada persa una ricchezza di cui madre natura ci ha dotato, non possiamo lasciare in mano situazioni di estremo interesse collettivo a persone incompetenti.

Né tantomeno possiamo permettere che i cittadini paghino le conseguenze di azioni illegittime.

Da questo punto di vista ci muoveremo con una relazione dettagliata alla Procura della corte dei conti, affinché le colpe ricadano direttamente sui responsabili.

Scelte inappropriate ed inopportune possono pregiudicare il buon esito dell’iter per l’adozione in tempi brevi del bando che la cittadinanza aspetta ormai da troppo tempo. Capiamo anche la sofferenza dei consiglieri di maggioranza, che sono chiamati a ridosso di decisioni importanti senza conoscere i contenuti degli atti amministrativi su cui sono chiamati a votare.

Il nostro giudizio su quanto è successo è negativo, le iniziative intraprese riguardanti le scelte della gestione del nostro territorio sono state assunte da singoli soggetti o giustificate come scelte dovute in quanto non si poteva procedere con il bando, scusante smentita dal Tar.

L’ incapacità politica si ripercuote su tutti, cittadini, imprese, liberi professionisti, istituzioni ed associazioni dei nostri comuni e pertanto chiediamo ai Sindaci, dopo questo disastro annunciato, di rimettere il mandato. 

Sensibilizziamo i lavoratori delle Terme che sono rimasti senza lavoro, i cittadini, le imprese, i liberi professionisti, le istituzioni e le associazioni a chiedere il conto ai due sindaci, come primo atto la richiesta delle dimissioni. Hanno messo alla gogna un territorio, hanno tolto il lavoro, hanno interrotto un servizio pubblico non attenendosi all’accordo della Prefettura del 2019, cosa aspettiamo???

Siamo pronti a organizzare una grande manifestazione se occorre, perché’ la politica che non produce e distrugge SE NE DEVE ANDARE A CASA. Se Ie terme quest’anno, per una cosa o per un’altra, non dovessero aprire scenderemo in piazza e invitiamo tutta la cittadinanza a fare altrettanto.

Un ultimo appello va alla politica regionale, al nuovo presidente della Regione Roberto Occhiuto, che ha preso a cuore la sanità ottenendo la nomina di commissario.

A lui ci rivolgiamo, le Terme Luigiane devono trovare una soluzione, perché sono il volano non solo di questo territorio, ma di tutta la Calabria. Lo scorso anno l’inefficienza e l’incuranza della politica regionale associata a quella locale, ha portato all’interruzione di un servizio sanitario.

I gruppi Consiliari di opposizione “Cambiamenti” del Comune di Acquappesa (CS) e  “Città del Sole ” del Comune di Guardia Piemontese (CS), invitano il Presidente della regione Calabria affinché le Terme riaprono al più possibile, perseguendo tutte le vie legittime portando al centro degli interessi regionali la questione delle Terme Luigiane.