La foto sotto riportata rappresenta la mancata pubblicazione sul portale del MEF delle nuove tariffe TARI adottate dalla Giunta Perrotta, una mancanza che non è affatto neutra, perché ne consegue la inapplicabilità delle nuove tariffe per l’anno 2020 e l’impossibilità di esigerle nei termini e nella misura indicata dall’amministrazione comunale con le bollette inviate in questi giorni.
Questo si verifica perché i regolamenti e le delibere di determinazione delle tariffe della TARI, dopo essere state approvate dal comune entro il termine fissato dalle norme statali per la deliberazione del bilancio di previsione (all’art. 1, comma 169, L.296/2006; per le tariffe della TARI art. 1, comma 683, L.147/2013), per acquisire efficacia devono essere pubblicati sul sito internet www.finanze.gov.it. (art. 13 comma 15 ter D.L. 201/2011).
L’adempimento non è di poco conto, perché serve sia per favorire la conoscenza delle tariffe da parte degli utenti, sia per rendere possibile il potere di controllo e di impugnativa da parte del Ministero a tutela dei contribuenti.
Quanto ai termini, le nuove tariffe sono applicabili per l’anno cui si riferiscono – il 2020– a condizione che tale pubblicazione avvenga, per il solo anno 2020, entro il 31 gennaio 2021, e questo perché l’art. 107, comma 2, del D. L. n.18/2020, convertito dalla legge n. 27/2020, prevede lo slittamento del termine di trasmissione al MEF dei regolamenti e delle delibere di approvazione delle aliquote e tariffe in materia di IMU, TARI, ICP e TOSAP dal 14 ottobre 2020 al 31 dicembre 2020 e di quello di pubblicazione degli stessi atti da parte del MEF dal 28 ottobre 2020 al 31 gennaio 2021.
La conseguenza del tutto è che in caso di mancata pubblicazione entro i termini predetti, trovano applicazione le tariffe vigenti l’anno precedente, per cui gli aumenti applicati dall’amministrazione non sono dovuti e le relative bollette devono in qualche modo essere decurtate.
Sulla base di questo ulteriore motivo di irregolarità della pretesa tributaria di quest’anno, che va ad aggiungersi ai diversi profili di illegittimità da noi già ampiamente denunciati, chiediamo un intervento deciso e risolutivo da parte del sindaco e dell’assessore ai tributi, perché promuovano l’adozione di atti idonei a riportare regolarità e giustizia nella riscossione, evitando che i contribuenti siano chiamati a pagare più di quanto regolarmente dovuto.


PER SCALEA, Il capogruppo Angelo Paravati