L’emergenza Covid ha determinato un po’ ovunque l’adozione di misure restrittive, nella giusta direzione di ridurre al minimo i rischi di contagio per la popolazione. In quest’ottica abbiamo tutti sopportato con sacrificio, ma con doverosa comprensione, la chiusura totale di tutte le attività nella scorsa primavera, così come siamo tutti tenuti, ancora oggi, a mantenere un contegno ragionevole di fronte alle nuove limitazioni dettate da quella che può essere considerata la seconda ondata del contagio.
Tuttavia, perché ci sia una ragionevole condivisione, da parte dei cittadini, delle restrizioni imposte dalle autorità, occorre che tali limitazioni siano altrettanto ragionevoli, dettate da obiettività e da criteri logicamente comprensibili e tenendo in debito conto il prezzo che i destinatari pagano per ottemperare a tali decisioni. Se il diritto alla prevenzione è sacrosanto, è altrettanto vero che non si può rimanere insensibili ai disagi, talvolta enormi, che la gente è chiamata a sopportare.
Nel contemperare le esigenze primarie della prevenzione dal Covid con le esigenze di sopravvivenza delle famiglie e dei piccoli esercenti, occorre anzitutto verificare se vi siano o meno criteri di prevenzione che facciano salve entrambe. Se il distanziamento misurato e l’utilizzo di mascherine e disinfettanti sono mezzi efficaci per accedere a qualsiasi ufficio pubblico, come a Scuola o in qualsiasi altro luogo pubblico, non si vede perché non debbano essere considerate cautele altrettanto efficaci per accedere ad un esercizio commerciale posto all’aperto.
Soprattutto a Scalea, dove i mercati all’aperto si svolgono in aree molto ampie, con possibilità di ulteriori ampliamenti, deve pur esserci un modo per consentire il libero svolgimento di tali attività senza pregiudizio per nessuno.
Del resto, l’ultimo D.P.C.M. non pone restrizioni per i mercati settimanali, ma solo per le sagre e per le fiere, per cui appare doveroso, anche in considerazione degli enormi disagi economici denunciati dalle parti coinvolte, un riesame dell’Ordinanza del Sindaco n.208 del 25 ottobre 2020 che vada nella direzione della revoca della sospensione dei mercati, considerato che, al momento, non risultano pericoli particolari né in ordine al mercato della frutta, né in ordine al mercato settimanale, che si potrebbero svolgere nel rispetto delle cautele ordinariamente previste, al pari di ogni altra attività pubblica.
Come parte politica investita di responsabilità nella rappresentanza dei disagi denunciati dalla collettività, ci sentiamo in dovere, pertanto, di chiedere al sindaco e all’amministrazione comunale una revisione del provvedimento di sospensione dei mercati, con nuova determinazione che tenga conto del dovere di contemperare, in maniera equa e responsabile, le cautele anticontagio con le esigenze di sussistenza degli esercenti interessati.

Gruppo consiliare
PER SCALEA
Il capogruppo
Avv. Angelo Paravati