Sono stati pubblicati dall’Arpacal i dati relativi alla classificazione della qualità delle acque destinate alla balneazione sulla base dei rilevamenti del 2018. Siamo stati sin troppo facili profeti lo scorso anno quando prevedemmo che anche la situazione del 2019 non sarebbe cambiata.

E infatti anche per la stagione 2019, come per le ultime tre precedenti, il comune di Praia a Mare ha tratti di mare in classe “Scarsa” , quindi temporaneamente vietati alla balneazione per inquinamento. Complessivamente il tratto di litorale interessato dal divieto è lungo 1535 mt e va dal campo sportivo a via Marzabotto-
Cosa dire, Italia Nostra ha già detto in abbondanza, sollecitato in abbondanza ed avvertito tutti sulla estrema serietà della situazione.

Nulla avrebbe potuto fare di più.

Ebbene l’unica opera pubblica veramente necessaria ed utile a questo paese era la bonifica completa della Fiumarella. Malgrado le parole, come noto, altri interventi hanno avuto invece la priorità. Non ci risultano infatti altri lavori effettuati su tale corso d’acqua oltre a quelli terminati nel giugno 2018 tra Piazza Italia e via Aieta per un importo di € 30.483,65 che non hanno dato, però, gli esiti sperati, viste le analisi successive.
Francamente a chi viene a villeggiare a Praia a Mare sostenendo l’economia del paese e pagando una cospicua tassa di soggiorno, non si può offrire un mare con i cartelli di divieto di balneazione su una grande parte del litorale. Casa si crede che facciano i turisti dopo aver visto questo spettacolo, o si spera che non sappiano capire cosa c’è scritto in questi cartelli?

Non prendere in seria considerazione tutto ciò, non intervenire in modo radicale, non sappiamo proprio come definirlo: spiccata attitudine alla miopia o all’autolesionismo? Certamente è cosa che sembra esulare da ogni considerazione razionale.
Non resta, a quanto pare, che sperare solo nella buona sorte e cioè, che al momento dei prelievi in mare, non giungano scarichi inquinanti nella Fiumarella?

Italia Nostra – Alto Tirreno Cosentino

Fonte immagini: Arpacal – Portale acque di balneazione Ministero della Salute