PAOLA- È una Nuova Era che, al netto del consigliere comunale Marco Minervino, pare aver rotto i ponti con il centrosinistra, in particolar modo con il Partito Democratico ed il Movimento Cinque Stelle.

La roboante mancanza di una presa di posizione sull’autonomia differenziata e l’assenza del sindaco Giovanni Politano al sit-in di protesta promosso alla Prefettura di Cosenza; La presenza costante di Luciana De Francesco, Fausto Orsomarso, Antoniozzi, Roberto Occhiuto e vari esponenti politici regionali e nazionali di Forza Italia e Fratelli D’Italia al comune di Paola in occasione di diversi incontri pubblici sono solo alcuni degli indizi. Pare ormai chiaro a molti che il vento che soffia al Sant Agostino di Paola spiri verso destra. La Nuova Era pare ormai aver perso la propria vocazione civica, abbandonandosi ad una tendenza politica vicina ai vertici regionali e nazionali. Una sorta di filo conduttore istituzionale che ha consentito ai vari Orsomarso e De Francesco di mettere la bandierina azzurra su Paola. La fuoriuscita del Partito Democratico dalla coalizione e le scelte di Politano e Filella paiono aver fatto il resto. Poco importa se nel “Nazareno Cosentino” qualcuno abbia addirittura storto il naso. La Nuova Era va, forte di questi due anni di governo regionale Occhiuto e di un buon Feeling con Gianluca Gallo. Ma si sa, in politica la giostra gira. Le elezioni regionali in Sardegna hanno lanciato il primo campanello di allarme, e di riflesso anche a Paola. L’alleanza Partito Democratico-Movimento Cinque Stelle e forze riformiste è viva, è forte ed è competitività. Il centrosinistra a conti fatti potrebbe vincere le prossime regionali in Calabria. La riconferma di Occhiuto appare tutt’altro che scontata. Una possibilità che indebolirebbe di colpo la Nuova Era. Qualcuno nel quartier generale di Politano pare aver lanciato il campanello di allarme, ma i tempi sono ancora prematuri. La strada è lunga, e ad impensierire la forza di governo sono altre vicende, una su tutte il rischio dissesto per l’ente. Il giudizio del Ministero degli interni è atteso a breve. Il percorso è tutt’altro che in discesa però per l’amministrazione comunale. Le insidie sono dietro l’angolo e, complici certi ponti rotti, al momento è lecito poggiarsi su quei famosi binari regionali. Vale quasi a dire: Finché la barca va….

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