Di Antonello Troya

Era il 1981 quando Santo Nigro si ribellò alla mano violenta della ‘Ndrangheta cosentina. Una decisione, quella di non pagare il pizzo, che però gli costò la vita. Poche ore fa dal tribunale di Catanzaro è arrivata la sentenza con la condanna dei presunti esecutori e mandanti.Il gup Saccà ha ritenuto responsabili del delitto gli imputati: Mario Pranno (3 anni e quattro mesi di carcere), Francesco Cicero (trenta anni, la pena più pesante), e i collaboratori di giustizia, Aldo Acri e Francesco Saverio Vitelli (per tutti e due 2 anni di reclusione).Una storia che ha segnato gli anni ‘80 per tutto l’hinterland cosentino. La ricostruzione è stata affidata alla Dda di Catanzaro: Aldo Acri avrebbe picchiato Santo Nigro per poi ferirlo mortalmente con la complicità di Cicero e Vitelli, ritenuti i presunti favoreggiatori del killer di Cosenza, inviato da Mario Pranno all’interno dell’esercizio commerciale. Nigro non sarebbe dovuto morire, ma le cose poi precipitarono. Nella indagine finì anche il figlio Giuseppe (Pino) Nigro, imprenditore di Belvedere (difeso dall’avvocato Alessandro Gaeta), ma la sua posizione fu poi stralciata nel corso degli anni.