Intervista esclusiva a Giuseppe Aieta, già consigliere regionale della Calabria e primo cittadino del comune di Cetraro.

Domanda: Le vicende politiche di Cetraro sembrano girare tutte intorno al punto nascita e al porto. Qual è la sua posizione?

Risposta: “Sul porto ho espresso con vibranti proteste la mia posizione nei mesi scorsi attribuendo alla regione targata Spirlì la responsabilità di aver fatto trasformare, per sciatteria, 3 secchielli di sabbia in una penisola che ha quasi chiuso il Porto turistico-peschereccio più importante da Salerno a Reggio Calabria. Al tempo della Regione targata Oliverio, con ordinanza di protezione civile, si intervenne con speditezza. Oggi il Presidente Occhiuto ha lanciato una buona proposta che però dubito sia rapida. Sul punto nascita c’è tanto da raccontare. Mi limito solo a ricordare che tutto il lavoro fatto in questi anni ha visto come protagonisti assoluti le Istituzioni locali, i partiti politici, i sindacati e il comitato Nino De Caro. Senza il sostegno loro non si sarebbero ottenuti i risultati riferiti agli investimenti su sale operatorie, reparto, concorso per Primario. C’era una chiara volontà di non riaprire che solo le giuste proteste del mondo associativo e politico hanno impedito. Personalmente mi sono sentito meno solo, anzi, per niente solo. Ricordo solo quella manifestazione a ferragosto mentre tutti erano al mare e davanti l’ospedale si protestava. Non finirò mai di ringraziarli perché in quelle manifestazioni c’era tutta la dedizione alla struttura ospedaliera ma, più in generale, al bene comune”.

Domanda: Da Sindaco più longevo di Cetraro cosa si sentirebbe di consigliare al primo cittadino, Ermanno Cennamo?

Risposta: “Parliamo spesso dei problemi della città e di come sia difficile governare. Tuttavia, è necessario chiudere il cerchio di molte questioni importanti, opere interamente finanziate dalla Regione a guida Mario Oliverio: tutte le Scuole da adeguare sismicamente, la rete fognaria per tutto il territorio collinare, l’adeguamento e la riqualificazione del Porto turistico, il nuovo stadio, la riqualificazione del centro storico e tante altre cose ancora. Apprezzo la dichiarata volontà di proseguire in continuità con la precedente amministrazione guidata da Angelo Aita. È un modo intelligente di governare, ma occorre più speditezza nelle procedure. So che non è facile ma credo che bisogna sforzarsi per spezzare l’incantesimo dell’impossibile. A tal riguardo ho proposto al Sindaco una task force per le opere pubbliche. Un gruppo, cioè, che si occupi di aiutare e sollecitare. Sono convinto che una volta realizzate queste opere – unitamente a quelle messe in cantiere dall’amministrazione attraverso le opportunità del pnrr – la città sarà definitivamente pronta ad accogliere un turismo di qualità perché nel frattempo molte iniziative imprenditoriali importanti hanno accresciuto l’offerta turistica”.

Domanda: Sembra di capire che a parte qualche distinguo ci sia un dialogo aperto con il Sindaco Cennamo?

Risposta: “Guardi, un minuto dopo le elezioni amministrative dichiarai: chi vince governa, chi perde aiuta chi vince a governare. Ovviamente ciò diventa possibile se chi vince è aperto al dialogo e se chi perde non diventa ostaggio del risentimento. Vedo un’apertura, seppure ancora timida, ma la percepisco. Ciò non significa omologarsi. Tant’è che sul predissesto abbiamo avuto una posizione contraria perché dannosa per i cittadini. D’altra parte, sarebbe incomprensibile se chi ha avuto l’onore di guidare la Città per 10 lunghi anni non avvertisse la responsabilità di dare una mano. Una responsabilità che è onestamente diffusa tra le forze di opposizione. Ed è una fortuna, perché in una fase di emergenza come questa è necessario rispondere con strumenti d’emergenza che aggrediscano i problemi portandoli a rapide soluzioni”.