Adulti e giovani a confronto su temi delicati quali legalità e uso consapevole del web. Ma anche testimonianze di vita di chi con l’illegalità ha combattuto e punti di vista particolareggiati di chi sui rischi che si annidano nella rete lavora ogni giorno. Questo e altro è stato “Distruzioni o distrazioni… illusioni nell’era 4.0!”, ciclo di incontri organizzato dalla Pro Loco Santa Maria del Cedro e svoltosi dal 3 al 5 maggio nel comune altotirrenico. Al primo incontro, “Educare alla legalità per una cittadinanza attiva e consapevole”, in programma venerdì scorso presso l’Auditorium Franco Galiano, il pubblico presente ha dapprima potuto vedere un videomessaggio inviato da Tiberio Bentivoglio, imprenditore reggino vittima di mafia, impossibilitato a presenziare a causa della decisione del Ministero dell’Interno di togliergli la scorta che da tempo lo proteggeva. Di seguito, gli interventi di don Ennio Stamile, prete antimafia e rettore dell’Università della Ricerca, della Memoria e dell’Impegno “Rossella Casini”, e del capitano Giuseppe Regina, comandante del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia dei carabinieri di Scalea. Il territorio soffre della diffusione di una mentalità mafiosa, secondo Stamile “anche in quelle istituzioni nelle quali non dovrebbe trovare spazio. La logica dell’appartenenza a discapito della competenza ne è il prodotto finale. Bisogna quindi educare alla legalità, certo, ma è più incisivo mobilitare le coscienze, come ci suggeriscono i vescovi italiani”. E per farlo è utile diffondere “le storie di imprenditori che denunciano e spesso sono lasciati soli a fare i testimoni di giustizia”, proprio come nel caso di Bentivoglio. “È importante parlare di questi temi – ha poi aggiunto il capitano Regina – e avere degli interlocutori di qualsiasi età, rivolgendosi soprattutto a un pubblico più giovane al quale va trasmesso questo valore: la legalità parte dai piccoli gesti, fino ad arrivare agli esempi e le azioni più eclatanti”.Il giorno successivo, presso la Casa comunale Laos nella frazione di Marcellina è stata la volta de “Il lato oscuro di internet e social network”, grazie alle interazioni con l’ispettore della Polizia postale di Cosenza Fabio Ferraro, della psicologa Maria Francesca Papa e del presidente del Punto Luce di Scalea Angelo Serio. È stato sottolineato quanto sia necessario porre attenzione all’uso che si fa di internet. Per quanto la rete abbia tantissimi aspetti positivi presenta lati oscuri che il più delle volte non sono conosciuti adeguatamente, tanto che, in alcuni casi, si configurano come veri e propri reati. È il caso del sexting, lo scambio tramite device di messaggi sessualmente espliciti, in un esempio fornito dall’ispettore Ferraro. Per quanto possa apparire una pratica normale all’interno di una relazione sentimentale, essa presta il fianco ad abusi quando, per vari motivi, questi messaggi, spesso corredati da immagini, vengono condivisi al di fuori delle persone direttamente interessate. Internet porta inoltre problemi in termini di dipendenza. Un fenomeno molto diffuso anche tra gli adulti, ma che nel caso dei più giovani richiede un livello di guardia maggiore in quanto, molto spesso, è alla base di disturbi psicologici e relazionali. “Ormai siamo poco credibili”, ha detto Angelo Serio per poi specificare: “Come adulti ci troviamo a dare giusti consigli, che spesso non sono però accompagnati da comportamenti che possano fungere da esempio”. Il programma delle attività è stato poi concluso, domenica 5 maggio 2024, dalla proiezione di “Una Femmina”, film del regista calabrese Francesco Costabile, presso Torre Nocito. La Pro loco di Santa Maria del Cedro commenta positivamente l’esperienza vissuta con questo ciclo di incontri, pur auspicando in futuro una maggiore partecipazione. Il progetto – precisano gli organizzatori –, realizzato in attuazione dell’Accordo di collaborazione tra il Dipartimento per le Politiche giovanili, il Servizio civile universale e la Regione Calabria, con il partenariato di altri attori del Tirreno cosentino che operano nel terzo settore, era rivolto in particolare ai giovani della Riviera dei Cedri. Ringraziamo i partecipanti e tutti coloro che hanno collaborato per la riuscita di questo progetto che ha goduto del supporto delle parrocchie cittadine, delle Pro loco di Verbicaro e Scalea e dell’associazione Salvaguardia di Cirella”.