Riceviamo e pubblichiamo questa lettera pervenuta alla nostra redazione

“Era il 27 Agosto 2018, mentre mi recavo al lavoro, all incirca le 8:00 del mattino, quando in una curva a pochi metri dal lavoro un’auto invade la mia corsia, ed io perdo il cortrollo della mia auto sbalzandone fuori.


Sono stata soccorsa nel migliore dei modi dal 118 di Paola.

Si sono recati subito sul luogo del terribile incidente e poi sono stata trasportata in elisoccorso all A.O. Annunziata di Cosenza dove sono stata operata d’urgenza per emorragia addominale.


Però il problema non fu quello di un intervento salvavita.

Da quel giorno rimasi paralizzata.


Qualcuno quel giorno mi ha salvato la vita, qualcuno da lassù, qualcuno che ancora non mi voleva in paradiso.

La mia vita è cambiata, sono stata pochi giorni in rianimazione, dai quali pensavo di non svegliarmi piu.


Ho avuto la fortuna di conoscere un angelo, il mio chirurgo, il mio Doct. Francesco Vommaro, che mi ha voluta sotto le sua ala protettiva.

Io mi sono fidata da subito, mi ha sostenuto da sempre e mi ha dato la forza di crederci sempre, un uomo umile dal cuore grande, al quale sarò riconoscente a vita.


Dopo il ricovero di 2 mesi presso il l’ospedale Rizzoli di Bologna sono stata mandata in un istituto di riabilitazione ad Imola.

Alla base della riabilitazione si basa lo sport.

Sono rimasta per 6 mesi di duro lavoro, di sforzi, di pianti e di piccole gioie e soddisfazioni

I fisioterapisti bravissimi, innamorati del proprio lavoro, mi hanno aiutata e compresa.


…E poi c’è Andrea il mio compagno che non mi ha mai lasciata nemmeno per un secondo, mi ha sempre sostenuta ed è sempre rimasto al mio fianco nonostante la situazione e nonostante lo stress infinito, é sopratutto grazie a lui che sono riuscita ad affrontare tanto dolore.


Un pó la paura di morire vuoi o non vuoi ti cambia, adesso anche una piccolezza mi emoziona.

Se le cose accadono un motivo ci sarà.

Sto continuando con la riabilitazione senza mai mollare, e sto avendo la possibilità di guardare allo sport.

Durante il ricovero ho provato tanti sport differenti quelli che piu mi sono piaciuti sono il tiro con l arco e la scherma, adesso sto cercando lo sport che piú sento mio

Fare sport rende liberi, ti aiuta, ti rende pari alle altre persone e ti fa avere delle aspettative.
É stata dura, ho reinventato la mia vita, ho dovuto imparare a vestirmi, ad andare in bagno, come una bambina che inizia la sua vita, ma ce l’ho fatta.

Devo ringraziare i miei angeli da lassú, e quelli in terra, come il dott. Vommaro, la mia famiglia, gli amici, ed Andrea, il mio grande amore. A voi tutti che lottate e soffrite voglio mandare un messaggio: Nulla succede per caso, se siamo vivi un motivo ci sarà, abbiamo qualche missione speciale da compiere…E con forza, tenacia e pazienza si va avanti, perché si affronta la vita… La vita é una, la vita é bella”

Gorizia Novello