Riceviamo e pubblichiamo
Stiamo vivendo a livello nazionale giorni intensi a causa dell’evoluzione dell’emergenza sanitaria generata dalla diffusione del virus Covid-19. Giorni caratterizzati da incertezza, da sacrosanti timori, e, allo stesso tempo, giorni in cui sta aumentando la necessaria consapevolezza che bisogna agire come popolazione unita e non come singoli individui. Si tratta di una situazione imprevedibile e che, in quanto tale, non dovrebbe essere oggetto di speculazioni di alcun tipo. Al contrario bisogna trovare la maturità per raccogliere quanto di positivo può offrire questa situazione di crisi. Oltre ad avere la conferma della grandissima preparazione e abnegazione del personale medico e paramedico nazionale che più di ogni altra categoria è stata chiamata ad una prestazione d’opera di straordinaria intensità ed importanza, stiamo avendo, soprattutto in Calabria, la conferma che a fronte di un sistema sanitario che consente di somministrare tamponi costosissimi, ci troviamo in presenza di una rete ospedaliera carente per quel che riguarda i posti letto. E questo nonostante la presenza di strutture sanitarie sparse su tutto il territorio regionale e in larga parte inutilizzate. Ci sentiamo pertanto di suggerire due interventi alla presidente Jole Santelli. Il primo, nel brevissimo periodo, è quello di mettere nelle condizioni di operare al meglio delle sue potenzialità non solo l’ospedale di Praia a Mare ma la struttura poliambulatoriale di Scalea. Il secondo, nel medio lungo periodo, di effettuare una ricognizione delle eccellenza mediche calabresi operanti in Italia e all’estero per potenziare le strutture regionali con professionalità di comprovata esperienza. Questo porterebbe la Calabria a diventare polo di eccellenza sanitario per tutta la nazione con tutti i riscontri positivi annessi e connessi, primo fra tutti la sicurezza dei calabresi e la tutela della loro salute.
Il Direttivo Scalea Europea
