Querelati il Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19  Generale di Corpo d‘Armata Francesco Paolo Figliuolo e il Commissario alla Sanità nonché soggetto attuatore del piano Covid-19 e di quello vaccinale per la Regione Calabria Guido Nicolò Longo.

L’avvocato Nicola Mondelli del Foro di Cosenza, in nome e per conto di un proprio assistito, ha depositato querela per i fatti accaduti in Cosenza presso l’Ospedale Militare dell’Esercito Italiano in data 11.03.2021.

Il querelante era stato convocato in data 10.03.2021 dal proprio Istituto scolastico “I.P.S.S. Da Vinci – Nitti” per essere  sottoposto al vaccino Covid-19 nella giornata successiva del 11.03.2021, unitamente a numerosi colleghi.

In data 11.03.2021 si è recato presso l’Ospedale Militare dell’Esercito Italiano situato in Cosenza alla C.da Vaglio Lise;  dopo aver firmato i moduli di prassi, alle ore 13:48 circa è stato “vaccinato” con il vaccino “AstraZeneca  anti-Covid-19” (ChAdOx1-S ricombinante), con Lotto ABV 2856.

Quindi è rimasto in attesa e sotto osservazione di prassi.

Dopo poco tempo (alle ore 14:30 circa) il direttore sanitario dell’Ospedale Militare da campo Dott. Colonnello Francesco Rizzo ha comunicato agli astanti che erano ancora in fila per essere sottoposti al vaccino, quanto segue: “Si comunica a coloro che sono in attesa della somministrazione che è momentaneamente sospesa…sarete ricontattati quando l’Autorità nazionale di riferimento svolgerà gli approfondimenti su alcuni lotti…ci dispiace per questo inconveniente però la precauzione è d’obbligo ed anche dovuta nel rispetto del lavoro…”.

TALE  COMUNICAZIONE  HA  QUINDI  PROVOCATO  SCONCERTO  E  SGOMENTO  in coloro che hanno effettuato la dose “che sarà sottoposta ad approfondimenti”, e, soprattutto, in chi aveva ricevuto la dose solo pochi minuti prima della “sospensione”.

Sta di fatto che nella stessa giornata l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha vietato l’utilizzo di un lotto di vaccino covid Astrazeneca in tutta Italia: tale notizia è stata riportata alle 14:21 sul sito internet / facebook “FANPAGE.IT”, per cui la disposizione di divieto di utilizzo è certamente anteriore alla comunicazione di detta notizia e, certamente, doveva essere conosciuta da coloro che hanno somministrato il vaccino alla odierna istante.

Dalla lettura dei siti internet si è appreso che l’Aifa ha disposto l’immediato divieto di utilizzo di un lotto di vaccino, e ciò è stato comunicato dalla stessa Agenzia Italiana del farmaco.  Il lotto interessato è proprio il numero ABV 2856 del vaccino Astrazeneca somministrato alla istante.  La decisione è stata assunta in via precauzionale ma è arrivata a seguito della segnalazione di alcuni eventi avversi gravi su persone vaccinate con questo tipo di antidoto.

Ciò premesso, e considerato che gli organi preposti alla vaccinazione erano collocati in un Centro Militare che ha il dovere e l’obbligo di verificare ed accertare in tempo reale le notizie riguardanti la salute dei cittadini che si sottopongono con fiducia alla detta vaccinazione anti-covid, il querelante ha chiesto  che sia accertato il motivo per cui non è stata sospesa la vaccinazione nello stesso momento in cui l’Aifa ha comunicato la sospensione (presumibilmente nella mattinata del 10.03.2021, anche in considerazione del fatto che lo stesso lotto di vaccino era stato sospeso in altri paesi Europei (Norvegia, Islanda e Danimarca).

L’ESERCITO  ITALIANO  CHE  GESTISCE  IL  CENTRO  VACCINALE O IL COORDINAMENTO REGIONALE PER L’ATTUAZIONE DEL PIANO COVID-19  DEVONO  RISPONDERE DI  TALE  OMISSIONE , o, comunque, deve risponderne chi ha gestito la vaccinazione e la somministrazione del lotto ABV 2856, che già aveva destato allarmi nei giorni precedenti con la morte sospetta di ben tre persone in Sicilia.

L’Italia è in stato di emergenza e, pertanto, dovevano essere avvisati della sospensione del vaccino PRIMA le strutture abilitate alle somministrazioni e POI  le testate giornalistiche.

LA SOSPENSIONE DELLE  SOMMINISTRAZIONI  DI  VACCINO ASTRAZENECA  LOTTO  ABV2586  E’  AVVENUTA  SOLO  DOPO  CHE  LA  NOTIZIA  E’  APPARSA  SULLE  TESTATE  GIORNALISTICHE: CIO’ E’ INAMMISSIBILE  ED  INCOMPRENSIBILE.

Ora della vicenda dovrà occuparsi la PROCURA DI COSENZA

F.to  Avv. Nicola Mondelli