Corigliano – Rossano (Cs), martedì 28 aprile 2020 –Qualcuno di noi potrà anche non ricordarsene, ma in un tempo non troppo lontano non era così strano vedere i barbieri intenti a radere barbe e tagliare i capelli ai propri clienti fuori dall’uscio della propria bottega. È un’usanza, testimoniata anche dalle foto in bianco e nero che qualcuno conserva, che appartiene alla nostra memoria. Non sarebbe un’idea da marziani pensare di riprendere questo vecchio costume per tutelare e garantire sicurezza nella fase di ripartenza post-Covid.

È naturalmente provocatoria la proposta che il presidente del Comitato Frasso – Amarelli Pasquale Capalbo rivolge a chi di competenza per accorciare i tempi previsti per la riapertura di saloni di barbieri e parrucchieri.

La data del 1° giugno, tra quelle individuate dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte – sottolinea – ci soddisfa a metà. È vero che finalmente si riesce ad intravedere una luce in fondo al tunnel dell’attesa; ma è anche vero che ogni ulteriore giorno che passa è un giorno di mancato guadagno. Titolari e collaboratori sono fermi ormai da oltre un mese ed altri 30 giorni con rasoi e forbici riposte rappresentano una vera minaccia per il futuro di queste attività.

E poi, il 1° giugno – ironizza Capalbo – è lunedì, giorno di chiusura per i saloni di estetisti, barbieri e parrucchieri.Il giorno successivo, martedì 2, è la Festa della Repubblica; la data di apertura dovrebbe slittare, quindi a metà settimana, mercoledì 3. Sarcasmo a parte – conclude il Presidente del Comitato – è comprensibile promuovere comportamenti e misure per evitare che si sviluppino nuovamente focolai, ma trovare anche soluzioni veloci per l’economia. – (Fonte: Comitato Frasso – Amarelli | Corigliano – Rossano – Comunicazione Strategica – Lenin Montesanto Comunicazione & Lobbying)