La neonata Sofia, rapita nel tardo pomeriggio di oggi dalla clinica “Sacro Cuore” di Cosenza, è stata ritrovata sana e salva. I due responsabili del rapimento, un uomo e una donna, marito e moglie, sono stati rintracciati e arrestati dalle forze dell’ordine in un appartamento a Castrolibero.
La vicenda si è verificata attorno alle 18:00, gettando nel panico i familiari della neonata, in particolare la madre, che si trovava nella struttura. Secondo una prima ricostruzione, una donna travestita da infermiera sarebbe entrata nella stanza dove la neonata si trovava con la mamma, dicendo che avrebbe dovuto lavare la piccola. La donna, descritta dai testimoni come tarchiata, di bassa statura, vestita di nero, con una mascherina e capelli intrecciati in treccine bianche e nere, si sarebbe finta infermiera e avrebbe prelevato la bambina con tutta la culletta, utilizzando la scusa di una visita pediatrica. Dopo aver preso la bambina, la donna, insieme a un uomo – la scena è stata immortalata dalle telecamere interne alla clinica – sarebbe uscita senza destare sospetti. I due sarebbero poi fuggiti a bordo di un’auto. Le prime sommarie informazioni avevano indicato che la donna si fosse allontanata inizialmente su un autobus, ma ulteriori accertamenti hanno portato alla localizzazione del luogo in cui si trovava la bambina.
Le ricerche, coordinate dal questore Giuseppe Cannizzaro, sono state tempestive e hanno coinvolto diverse volanti della Polizia di Stato e dei Carabinieri. Visionando tutte le telecamere cittadine, gli inquirenti sono riusciti a individuare l’auto dei rapitori, un’Alfa Romeo 147 di colore scuro, che li ha condotti fino all’appartamento a Castrolibero, dove la piccola Sofia è stata ritrovata. Gli arresti dei due responsabili hanno posto fine a una vicenda che ha scosso profondamente la comunità di Cosenza. Ora le autorità stanno cercando di chiarire le motivazioni alla base di un gesto così grave e drammatico. La neonata è stata restituita ai suoi genitori, che hanno potuto finalmente tirare un sospiro di sollievo. Il clima di sgomento inizialmente diffuso tra i familiari e la comunità si è trasformato in un sentimento di gratitudine nei confronti delle forze dell’ordine per il loro intervento rapido ed efficace. Le indagini proseguono per fare piena luce su quanto accaduto e sulle responsabilità dei due arrestati.
LE PAROLE DEL RESPONSABILE DELLA STRUTTURA
«Il sistema di videosorveglianza della clinica ha funzionato e fortunatamente, grazie alle telecamere, le forze dell’ordine sono riusciti a risalire immediatamente agli autori del terribile gesto». A dirlo è Saverio Greco, proprietario e responsabile della struttura legale del gruppo IGreco, proprietaria della clinica Sacro Cuore di Cosenza dove è avvenuto il sequestro. «Sono stati attimi molto molto difficili – ha aggiunto – soprattutto per la famiglia, per la mamma. Ringraziamo soprattutto le forze dell’ordine che sono state veramente veramente brave». «La donna – ha detto Greco – è entrata alle 18.09 durante l’orario di visita e non chiediamo a chi entra i documenti d’identità. Quanto accaduto ci farà ripensare alle misure di ingresso». «Ero con la polizia – ha concluso – quando siamo arrivati nella casa segnalata e c’era una festa addobbata quindi come se ci fosse una nascita di un bambino. La piccola era vestita con abitini da maschietto. Poi la polizia ha fatto i controlli e fermato i due. Ora la bimba è in ospedale per i controlli di routine».
LE PAROLE DELLA MAMMA
«Mi state scrivendo in migliaia, da ogni parte dell’Italia. Vorrei rispondere singolarmente a tutti ma non riesco. Questa è la nostra famiglia che ieri sera si stava sgretolando in mille pezzi – ha scritto -. Le forze dell’ordine hanno fatto un lavoro eccezionale, mentre io avevo perso le speranze un intera città anzi regione si è bloccata per cercare la nostra bambina. Non penso che riuscirò mai a superare questa cosa, ma il lieto fine è che Sofia sta bene. Grazie, grazie, grazie a tutti. Vorrei abbracciare ogni singola persona. Una mamma e un papà che ieri sono morti e risorti»