SANTA MARIA DEL CEDRO (CS) – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del gruppo di minoranza del comune di Santa Maria del Cedro: «Quella che doveva essere una formale approvazione del Rendiconto della Gestione 2024 si è trasformata in una vicenda giudiziaria che ha visto l’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Ugo Vetere soccombere e condannata al pagamento delle spese processuali.
Tutto ha inizio il 29 aprile 2025, quando il Consiglio Comunale viene convocato per approvare il rendiconto. I consiglieri di opposizione – Biagio Farace, Marco Aulicino, Carla Ursino e Paolo Arieta – presentano una formale contestazione, chiedendo il rinvio della seduta. Le motivazioni sono chiare e puntuali: la documentazione è stata trasmessa in ritardo (ore 17:49 del 24 aprile a soli 4 giorni dal consiglio) ed è incompleta, violando di fatto il diritto all’informazione dei consiglieri e il termine minimo di 20 giorni previsto dall’art. 227 del D.Lgs. 267/2000 (TUEL) per l’esame di un atto così complesso.
Nonostante le proteste, la maggioranza respinge la richiesta di rinvio e approva il rendiconto con 8 voti favorevoli, 4 contrari e un’astensione.
A quel punto, i quattro consiglieri di opposizione – lesi nei loro diritti – fanno ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per la Calabria chiedendo l’annullamento della delibera n. 10 del 29 aprile, insieme all’atto di convocazione e alla proposta di delibera, per violazione delle norme procedurali.
Di fronte al ricorso, l’Amministrazione Vetere corre ai ripari. Il 8 luglio 2025, la Giunta Comunale delibera (n. 88) il riesame e la conferma del rendiconto, ammettendo esplicitamente il “contrasto esistente tra il regolamento dell’ente, lo Statuto e la legge ordinaria vigente”. Il 30 luglio, il Consiglio Comunale riconferma il rendiconto con gli stessi numeri: 8 favorevoli, 4 contrari, 1 astenuto.
Tuttavia, ormai il percorso giudiziario era avviato. Il 17 settembre 2025, il TAR Calabria (Sezione Prima) emette la sua sentenza: pur dichiarando cessata la materia del contendere a seguito della nuova delibera, condanna il Comune di Santa Maria del Cedro al pagamento di € 2.500,00 per le spese di lite a favore dei ricorrenti, riconoscendo così la fondatezza delle loro doglianze.
Una vittoria morale e legale per l’opposizione, che aveva visto negati i propri diritti. Una sconfitta per l’Amministrazione, costretta a ripercorrere l’iter amministrativo e a pagare le conseguenze di una procedura frettolosa e illegittima.
Come dichiarato dai consiglieri ricorrenti: “Per ora solo un pareggio con vittoria nelle spese, ma continueremo a vigilare sul rispetto dei diritti di tutti.”
Una lezione di civiltà giuridica e amministrativa che ricorda come il rispetto delle regole non sia un optional, ma la base di ogni dialogo democratico.
Fonte: atti e delibere comunali, sentenza TAR Calabria Sez. I n. 918/2025.
































