Il telefono è stato rinvenuto nella giornata di martedì nella cella di un detenuto italiano
mentre si trovava in carica occultato dietro il televisore. Tutto è stato sequestrato e posto
nella disponibilità dell’Autorità giudiziaria.
Un plauso all’intero reparto della Polizia Penitenziaria diretti dal Comandante Carmine Di
Giacomo e dal Direttore Dott. Giuseppe Carrà
per l’attività di intelligence e di controllo messa in campo da più settimane,fondamentale per il ritrovamento del telefono. Oggetti di questo tipo possono sicuramente minare l’ordine e la sicurezza del carcere, oltre a favorire le dinamiche criminose nel penitenziario.
La Polizia Penitenziaria è quotidianamente impegnata nell’attività di contrasto
all’introduzione di telefoni cellulari nei penitenziari; fenomeno che non sembra attenuarsi
nonostante il reato recentemente introdotto dal governo e previsto dall’articolo 391 ter del
codice con pene che vanno da 1 a 4 anni. Una piaga da debellare subito, perché non si può
permettere che dai reparti detentivi entrano ed escano informazioni o peggio vengano
coordinate le attività criminali di pericolosi soggetti.
Appare quindi fondamentale per la sicurezza dei cittadini sollecitare soluzioni urgenti come
la schermatura dei reparti e di tutti gli spazi dove sono presenti detenuti dall’uso di cellulari.
Torniamo a sollecitare urgenti soluzioni drastiche fondamentali per la sicurezza dei cittadini,
come la schermatura delle Sezioni detentive e degli spazi nei quali sono presenti detenuti
dall’uso dei telefoni cellulari e degli smartphone, l’implementazione di uomini e mezzi,
l’efficientamento di dotazioni agli agenti di polizia come taser e spray urticante.
Il delegato regionale USPP (Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria)
Vincenzo Ventura
Il segretario provinciale USPP (Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria)
Gaetano Maurmo

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