DIAMANTE- «Abbiamo appreso, da notizie di stampa nella giornata di ieri, del sequestro dell’impianto di depurazione situato in località Sorbo, nel territorio comunale di Diamante. Abbiamo poi constatato visivamente la presenza di sigilli apposti al cancello di ingresso del depuratore e la cosa ci ha lasciati attoniti, ma il Sindaco sostiene di non sapere nulla». Non tarda ad arrivare la presa di posizione della minoranza consiliare del comune di Diamante a seguito del sequestro dell’impianto di depurazione in località Sorbo e della presa di comunicazione da parte del Sindaco Ordine. Sotto accusa anche la strategia comunicativa del primo cittadino. La minoranza mostra i muscoli: «Il senso di responsabilità che il momento e la delicata questione impongono ci avevano suggerito di fare specifica richiesta di accesso agli atti per apprendere nel dettaglio i termini della questione e di non intervenire pubblicamente rinviando la discussione al momento in cui tutti insieme tracceremo un bilancio amministrativo dell’ultima estate.

Abbiamo fatto specifica richiesta di accesso agli atti relativi al sequestro (e non solo) ma abbiamo deciso di non tacere di fronte all’approssimativa comunicazione con cui l’Amministrazione Comunale ieri in tarda serata ha affrontato la questione sui canali social ufficiali dell’ente». La nota congiunta dei gruppi di minoranza così prosegue: «Il Sindaco, autorità sanitaria sul territorio comunale con potere-dovere di adottare provvedimenti contingibili e urgenti a tutela della salute e dell’igiene pubblica, dopo che la notizia del sequestra si era diffusa ormai da ore non può dichiarare di non avere notizie in merito al sequestro e farlo ci è sembrato quantomeno anomalo, bastava andare lì e constatarlo visivamente come abbiamo fatto noi; Un project financing o un appalto all’esterno relativo a un servizio essenziale non trasferisce la funzione pubblica, ma solo la gestione e l’esecuzione degli investimenti al soggetto privato concessionario; Permane comunque in capo al sindaco, quale figura politica e amministrativa apicale del comune, il dovere di controllo sul corretto esercizio delle attività autorizzate e permane in capo all’ente pubblico la governance di un project financing a capitale misto soprattutto quando riguarda un servizio essenziale; Risale al 2009 il precedente sequestro di un depuratore peraltro all’epoca dismesso, sul territorio comunale, se accade di nuovo dopo ben 16 anni e per un depuratore funzionante, la questione non può essere relegata a un post sulla pagina facebook del Comune di Diamante in cui non si chiariscono competenze e responsabilità; Non comunicare adeguatamente riguardo a un problema già noto ormai a tutti, in generale, non tutela la nostra immagine turistica ma genera un booomerang comunicativo che non fa bene alla nostra città, agli operatori turistici e ai balneari. Difendere l’immagine turistica della città quando c’è un problema significa affrontarlo per risolverlo prendendo i necessari provvedimenti senza chiedere alla luna chi sono i responsabili». Infine l’appello: «Il Sindaco venga a riferire in Consiglio Comunale». È quanto chiedono Marcello Pascale, Giuseppe Pascale, Daniela Marsiglia
Antonio Cauteruccio.

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