Arrivano le prime reazioni politiche, ovviamente indignate, a seguito della notizia lanciata da pillamaro.it (Disponibile al seguente link )

Ospedale Cetraro, Quercia “unità mediche pediatriche spostate allo spoke Corigliano-Rossano”

L’ospedale di Cetraro ha perso due unità mediche pediatriche, spostate, entrambe presso lo spoke di Corigliano-Rossano.

La disposizione di servizio dell’Asp di Cosenza

A tuonare è il Partito Democratico di Cetraro, vicino ovviamente a Carmine Quercia

La disposizione di servizio, a firma del commissario ad interim dell’Asp di Cosenza, è da considerarsi illogica e lesiva dell’immagine dello Spoke Cetraro-Paola.Il trasferimento di due unità mediche presso lo Spoke Corigliano- Rossano determinerebbe la spoliazione del nostro nosocomio.

Un fatto inaccettabile, che respingiamo con fermezza con il proposito di trasferire l’intera questione in seno al Consiglio Comunale.

In quella sede valuteremo, con tutte le forze politiche, le iniziative da intraprendere a salvaguardia dello Spoke”

Anche la sezione locale di Forza Italia ha espresso pubblicamente il proprio disappunto per le scelte del neo commissario Asp

“Questo Partito stigmatizza, con profonda indignazione e rabbia, l’operato del Commissario Straordinario ad Interim dell’ASP di Cosenza che, con sua nota del 20 febbraio 2020, inoltrata al Direttore dell’UOC Pediatria di Cetraro, dispone che 2 Dirigenti Medici di quest’ultima Unità svolgano il loro < debito orario > presso l’equivalente Reparto di Corigliano Calabro. La nostra ragione sociale e la presenza nella Massima Istituzione pubblica della nostra città, ci impongono il dovere di essere i garanti del più sacro ed inviolabile diritto dell’uomo: quello alla salute. Per questi motivi, attendiamo che il Commissario Straordinario dell’ASP di Cosenza revochi, il più presto possibile, il suo provvedimento. Non crediamo che la legge costitutiva degli Spoke preveda la mobilità di personale medico, tra gli stessi, per più di un mese nel corso dell’anno. Consideriamo, altresì, un probabile abuso d’ufficio, la determinata riduzione di personale Medico di una Struttura Complessa, costringendola ad operare, per insufficienza delle unità operative, indispensabili per le turnazioni, in H.12, dalle ore 20,00 alle ore 8,00. Diciamo a piè fermi, e sfidiamo chiunque a sostenere il contrario, che una simile disposizione giochi con la vita dei bambini! Si! Con la vita dei nostri bambini. Pensiamo ai pericoli che, nottetempo, in situazione di emergenza, possano correre i bambini, ai quali non viene assicurata pronta e sicura assistenza, salvo il lento sistema della Pronta Disponibilità. Il Presidio Ospedaliero di Cetraro, perché non si dimentichi, sta ancora piangendo la povera Santina Adamo. Non certamente per le responsabilità dei bravissimi operatori sanitari, ma, per quelle gravi e antiche di dirigenti aziendali, le cui omissioni tecniche ed infrastrutturali sono chiaramente evidenziate e circostanziate in tutti i rilievi ispettivi, da tempo conclusi. Dal 4 di agosto 2019 non nasce più un bambino nell’UOC Ginecologia Ostetricia Cetraro- Paola, per la giusta sospensione delle attività del Punto Nascita, che da tempo, tuttavia, poteva essere superata, con tutti i protocolli di intervento già predisposti per il superamento delle criticità, oggetti di categorico rifiuto della struttura commissariale. Obbligare il Dirigente Medico della Pediatria, in base a tale disposizione, a dimettere bambini già ricoverati per la precarietà fisica di assistenza notturna. O a dirottare, verso altre lontane Strutture Ospedaliere per la stessa valutazione medica di insufficiente e insicura assistenza, significa violare, soprattutto, lo spirito costitutivo degli Spoke, che garantiscono gli inderogabili Livelli Essenziali di Assistenza! Non parliamo, poi, dell’art. 32 della Costituzione! Sono per noi, tutte queste cose, eventi delittuosi che diventano tali perché hanno a che fare con la vita e la salute dei bambini. E delle future mamme. Chiediamo al Sindaco di Cetraro di non indugiare un solo attimo a mettere nelle mani del Prefetto di Cosenza, ossia del rappresentante dello Stato nella nostra Provincia, la sua fascia tricolore. Il nostro Gruppo consiliare sarà al suo fianco! Non certamente, lorsignori, riusciranno a sfiancarci”