COMUNICATO STAMPA LAVORATORI

La tanto attesa sentenza del Tar arriva dopo aver assistito a tutte quelle ingiustizie che hanno portato alla chiusura delle Terme Luigiane e che nelle piazze, in tante sedi istituzionali, davanti alla Prefettura e davanti alla cittadella Regionale, noi lavoratori abbiamo ripetutamente denunciato. Nessuno ci ha ascoltati, siamo stati letteralmente depredati del nostro lavoro e i responsabili regionali di allora non sono intervenuti come la legge regionale imporrebbe loro, sostenendo pubblicamente le illegittime posizioni delle amministrazioni comunali. Ora il Tar sancisce quanto da noi da sempre sostenuto, ma intanto abbiamo perso mesi e mesi di stipendi, di contributi, di ammortizzatori sociali. Poteva essere evitato tutto ciò? A cosa servono le Istituzioni se quando devono esercitare legittimamente il proprio potere a tutela del bene pubblico si rifiutano di farlo?
La sentenza riconosce il nostro diritto al lavoro, ma considerarla una vittoria sarebbe un errore perché resta l’amarezza di non aver avuto il supporto da parte delle Istituzioni che hanno strategicamente eluso i loro obblighi nei confronti dei cittadini e di noi lavoratori. Adesso ci auguriamo soltanto che da questa sentenza si possa ripartire, che gli amministratori comunali si animino di buon senso e della consapevolezza che la stagione 2022 deve essere avviata immediatamente. La scelta dichiarata dai due sindaci di ricorrere al Consiglio di Stato di fronte ad una sentenza del Tar così netta e dettagliatamente motivata, seminerà altro caos e incertezza e determinerà l’ultimo colpo devastante nei confronti della stazione termale e di un’azienda sana che da decenni ci garantisce occupazione e rispetto dei diritti. Si avranno ulteriori ingenti danni economici che si aggiungeranno a quelli già determinati e di cui gli amministratori comunali e gli allora amministratori regionali dovranno in qualche modo rispondere.
Ci appelliamo al neo Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, auspicando che grazie a lui sulle Terme Luigiane la “politica del fare” spicchi finalmente il volo con una presa di posizione netta che rompa con tutte le ambiguità che nel recentissimo passato hanno contraddistinto la politica regionale.