Il sindaco di San Pietro in Amantea Gioacchino Lorelli interviene sulla questione legata ai servizi di inclusione sociale che hanno alimentato polemiche con coloro che, ad Amantea, sono attivi nella formazione delle liste.
«Il mio personale intento – evidenzia Lorelli – è non gettare benzina sul fuoco. Rispetto le opinioni altrui e considero le posizioni espresse come una normale attività dialettica messa in campo per attirare interesse. Ma allo stesso tempo non posso non evidenziare come la discussione non sia stata inquadrata nei giusti binari. In primis è bene evidenziare che nessun comune vuole “scippare” qualcosa a qualche altro municipio. La determinazione 4/2019 aveva già stabilito che l’Ufficio di piano distrettuale, ovvero a dire l’organo che fisicamente è chiamato a gestire le azioni di inclusione sociale nell’Ambito territoriale 3, fosse affidato al comune di San Pietro. Ciò è avvenuto in quanto “la sede di lavoro è prevalentemente San Pietro”, la cui amministrazione ha messo a disposizione una sede, con il segretario Fedele Vena che ne è l’attuale responsabile. Non vi sono regolamenti che impediscono di svolgere le attività connesse ai servizi sociali in sedi diverse rispetto a quella dell’ente capofila. Chiarito questo aspetto occorre fare un passo in avanti. I fondi del Piano di inclusione sociale sono importantissimi, in quanto destinati a soggetti in stato di necessità. Il Comune di Amantea, al momento retto da una Commissione straordinaria e con gravi deficit sul fronte delle risorse umane, potrebbe non riuscire a sostenere la mole di lavoro documentale che la progettazione prevede. Da qui dunque la proposta, condivisa da tutti i comuni dell’ex distretto sanitario, di sostenere il progetto, prendendo anche in considerazione il passaggio del Centro servizi sociali ad altro comune del comprensorio, con casse in salute e bilanci in ordine. L’adozione di tale provvedimento consentirebbe nel rispettare le imminenti scadenze procedurali che, se non espletate, potrebbero decretare lo stop ai finanziamenti previsti per tutto l’Ambito. Un eventuale cambio del comune capofila non pregiudicherebbe, inoltre, la corretta destinazione dei fondi. La comunità di Amantea non verrebbe in alcun modo penalizzata. Un’ultima considerazione. La gestione del Centro servizi sociali non ha alcun risvolto politico: si tratta di un processo di carattere amministrativo che coinvolge i funzionari. Noi sindaci dobbiamo soltanto agevolare le procedurale, fornendo spazi e personale».