“La maggioranza ha approvato il rendiconto 2020 per dimostrare fiducia al tecnico che lo aveva redatto”.
Questo uno degli aspetti che ha portato i consiglieri di minoranza Maria Pia Malvarosa, Carolina Carravetta e Francesco Marsiglia a dire “no” al rendiconto 2020, discusso in consiglio comunale l’uno Giugno.


Alle luce di quanto affermato dalla maggioranza in un comunicato pubblico in cui si auspicava condivisione e confronto, avremmo sperato in un clima più collaborativo.
In quest’ottica, e certi che in un momento particolarmente critico per il nostro Ente sia necessaria apertura e trasparenza nei confronti dei cittadini, avevamo chiesto la trasmissione (anche a nostra cura) del Consiglio comunale.
Purtroppo, secondo la consolidata pratica, l’autorizzazione ci è stata negata, adducendo come giustificazione il pretesto che il consiglio non fosse chiuso al pubblico; come se la trasparenza possa costituire un problema amministrativo.
Sempre allo stesso fine, dopo aver analizzato i residui attivi che concorrono alla formazione del bilancio, anche sulla base delle contestazioni mosse dalla Corte dei Conti al Comune di Praia a Mare nella delibera 155/2020 proprio in relazione a tale problematica, avendo riscontrato delle anomalie e non avendo ricevuto nei giorni precedenti risposte chiarificatrici dal funzionario redigente, abbiamo chiesto ulteriori spiegazioni e proposto un rinvio della seduta per confrontarci sulle certificazioni necessarie e mancanti e sugli eventuali correttivi da apportare.
A lasciare basiti non è stato solo il rifiuto a confrontarsi e ad analizzare le voci di bilancio “discutibili”, stante anche la presenza del dirigente dell’area economico-finanziaria, ma l’affermazione del Consigliere Fortunato, avallata dalla restante maggioranza, di votare il bilancio sulla base della fiducia e professionalità del tecnico che l’aveva redatto, “sic et simpliciter”.
Come se l’approvazione del bilancio, con conseguente assunzione di responsabilità, fosse una semplice presa d’atto e al consiglio quale organo politico non competesse alcuna valutazione nel merito di quanto riportato o dell’esattezza dei dati.
A fronte del rifiuto abbiamo provveduto a depositare ulteriore intervento, stigmatizzando quelle che, a nostro avviso, sono le criticità insite nel bilancio, dichiarando altresì che avremmo provveduto ad inviarlo al Revisore dei Conti e alla Sezione di Controllo della Corte dei Conti ed esprimendo voto contrario.