“Ho avuto modo di leggere sulla stampa ed attraverso i social le dichiarazioni del gruppo di minoranza, ribadisco del gruppo di minoranza e di opposizione di Forza Italia in consiglio comunale, in merito alla proposta loro pervenuta da parte di un gruppo di consiglieri comunali dell’oramai ex maggioranza di recarsi dal notaio al fine di rassegnare le dimissioni contestuali da consiglieri e, per questa via, interrompere la sindacatura Perrotta da tutti definita, finalmente, rovinosa per la città e per le finanze dell’ente. Parto dal presupposto, naturalmente, che il dovere di ogni consigliere che consideri tale una Sindacatura, vale a dire, fallimentare rispetto ai suoi impegni programmatici originari, sia quello di fare di tutto per raggiungere il fine politicamente lecito e indiscutibile di INTERROMPERNE LA SOPRAVVIVENZA il prima possibile, senza entrare nella scelta del mezzo o della opportunità o meno di esso. Il vero dato politico storico è il seguente: da mesi la maggioranza consiliare vive uno stato di disagio e di insuperabili quanto evidenti divisioni, rispetto a questo dato che rende il Sindaco incapace di operare in modo serio per la città, quale strategia ha adottato l’opposizione per favorire la fine di questa esperienza da tutti considerata disastrosa? A me pare che tutti si siano seduti sulla comoda riva del fiume ad aspettare gli eventi, confidando nel senso di responsabilità di un Sindaco il quale avrebbe dovuto senz’altro rassegnare le proprie dimissioni dalla carica già da tempo per rispetto, innanzitutto, di quei cittadini incolpevoli che lo hanno eletto, senso di responsabilità che però questo Sindaco non mi pare abbia dimostrato visto il silenzio e il disinteresse per le sorti della sua stessa maggioranza e per il futuro della nostra città. Dunque, è arrivato il momento di rompere ogni indugio, vincere ogni inerzia, superare i ragionamenti e le riflessioni che si limitano a fotografare e mantenere lo status quo. Si proponga una mozione di sfiducia, certo, la si concordi dialogando con tutte le forze presenti in consiglio e nel dibattito politico cittadino. Tuttavia la mia rispettosa domanda è perché ciò non sia accaduto fino ad oggi, perché questa tanto sbandierata mozione di sfiducia non sia stata portata in consiglio dando ad essa la possibilità di raccogliere il consenso necessario al suo nobile scopo. Proprio perché ci separano poche settimane dall’appuntamento elettorale con il popolo sovrano occorrerebbe impedire la sopravvivenza di un Sindaco da tutti considerato causa di tanti danni per la città e le sue finanze, basterebbe guardare ai provvedimenti emanati. Si proceda con una proposta seria, messa nera su bianco, capace di raccogliere in consiglio il consenso necessario al suo obbiettivo, che non può che consistere nel rendere possibile la fine di questa sindacatura e di questa maggioranza, nell’interesse della città, proposta rispetto alla quale mi rendo disponibile a dare il mio contributo. Si faccia questo prendendo atto della mutata situazione dei rapporti di forza in consiglio comunale e si proceda conseguenzialmente. In assenza di questa prospettiva, vivaddio, ci si rechi dal notaio e si ponga fine ad un tira e molla che sta logorando la città e si tolga visibilità ad un Sindaco che ha fallito. Vieppiù, i mesi che ci separano dalla imminente tornata elettorale consentiranno a tutti di capire la reale situazione economica e finanziaria dell’ente e di arrivare all’appuntamento con i cittadini in condizioni paritarie rispetto alla verità. Del resto, domando, ci sono dei consiglieri che hanno cambiato idea e che intendono sottoporre questa loro posizione al giudizio degli elettori? Che male c’è in tutto questo, l’assunzione di responsabilità mi pare evidente, è pubblica, è palese, non vedo tra i gruppi dell’ex maggioranza qualcuno disposto a giustificare l’operato del Sindaco Perrotta, il giudizio negativo rispetto a questa esperienza politica ed amministrativa a me sembra unanime. Raccogliamo il consenso necessario per garantire alla città un futuro di serenità e una prospettiva politico-amministrativa forte e credibile. Dialogare con tutte le forze disponibili a mettersi in discussione per il bene della città è un sacro dovere. Non c’è tempo da perdere, muoviamoci, non c’è spazio per rendite di posizioni fine a sé stesse. In democrazia cambiare idea è possibile, l’importante è che si proceda a beneficio dell’interesse generale. Oggi, a giudizio non solo mio, ma della stragrande maggioranza dei cittadini, l’interesse generale coincide con la necessità di impedire a questo Sindaco di fare ulteriori danni considerato che la sua maggioranza è andata in frantumi. Pertanto, se io fossi consigliere comunale non avrei alcun dubbio sulla strada da seguire, da molto prima che si arrivasse a questo punto, avrei lavorato per una mozione di sfiducia condivisa o in assenza avrei favorito le contestuali dimissioni dei consiglieri presso il notaio, poiché il punto è proprio questo, garantire la contestualità. Se l’alternativa a tutto questo è il non fare nulla, allora è preferibile la chiarezza di chi ha il coraggio di cambiare idea. Mi si dica perché tenere in vita questo Sindaco che non ha più una maggioranza e perciò impossibilitato ad operare da oggi in poi, qual è la ragione politica. Arriveranno le dimissioni del Sindaco? Spero di sì ed al più presto. Rimane evidente che con il Sindaco Perrotta non ci può essere futuro, chi ha così miseramente fallito non può sperare di interpretare il futuro. Chi ha governato così male, più e più volte, non può rappresentare il futuro”. Sono le dichiarazioni di Emira Ciodaro, esponente politico, già presidente del consiglio comunale di Paola.