La notizia aveva alzato un polverone mediatico vero e proprio. Per poco piú di 50mila euro l’amministrazione comunale del sindaco Perrotta aveva venduto ettari di montagna preziosa, svendendo Cozzo Cervello ad una societá montaltese operante nel settore della fornitura di legnami. Sul sindaco di Paola, sono piovute critiche feroci, da ogni parte. Associazioni, forze politiche, ambientalisti, onorevoli della repubblica Italiana:Tutti fermi nel condannare la scelta del primo e cittadino, invocandone un ripensamento, dopo aver pubblicato un bando pubblico ( poi appunto assegnato alla societá di Montalto)

Il buon senso, e le forti critiche, hanno fatto fare una clamorosa marcia indietro a Roberto Perrotta: Il bando é sospeso, Cozzo Cervello é (Forse) salvo.

Ieri, l’associazione “Escursionisti Appennino Paolano” aveva rivolto l’ennesimo appello al sindaco

“Ancora una volta usiamo la nostra pagina Facebook per parlare di ciò che ci sta a cuore. E questa volta ci rivolgiamo personalmente al Sindaco di Paola, Roberto Perrotta.

Rivolgiamo a Lei il nostro appello non perché siano esclusi dal taglio i faggi martellati che si trovano lungo Il Cammino di San Francesco di Paola (cosa che ci è già stata assicurata), ma per annullare tutta l’asta. Forse fino a qualche mese fa nessuno sapeva dell’esistenza di Cozzo Cervello, oggi, se non altro, in tanti hanno alzato gli occhi verso la montagna.

Vogliamo motivare la nostra richiesta provando a spiegare brevemente cosa rappresenta Cozzo Cervello per noi e per tutta la gente che frequenta la montagna.

Cozzo Cervello, non un bosco qualsiasi, Cozzo Cervello è un vero e proprio capolavoro! La natura, da sola, ha creato un ambiente unico e irripetibile, che può solo essere peggiorato dal taglio, per quanto selettivo e per quanto rispettoso della normativa.

Cozzo Cervello non è una o due particelle catastali, è un gioiello che racconta la nostra storia, la nostra cultura e la nostra spiritualità.

Abbiamo il dovere di dirglielo prima che sia troppo tardi: tagliare i faggi di Cozzo Cervello per farne legna da ardere sarebbe come usare un reperto archeologico come fermacarte.

Capiamo che a parole sia difficile raccontare l’esperienza unica che si vive in quel bosco; per questo è stata organizzata un’escursione guidata domenica 20.

Senza polemica, e solo nell’interesse verso il bene comune, vorremmo accompagnare anche Lei, signor Sindaco, in questi luoghi per dimostrarLe, lontano dalla burocrazia, che quanto diciamo corrisponde a verità.

Signor Sindaco, Lei nel Consiglio comunale aperto ci aveva assicurato che se fossimo stati capaci di insinuare un solo dubbio sulla opportunità (non sulla legittimità) di questo taglio, avrebbe fatto un passo indietro”