Questa mattina si è tenuta davanti al GUP presso il Tribunale di Paola (dott.ssa D’Acunzo) l’udienza preliminare relativa al procedimento penale che vede tra gli imputati l’ex consigliere regionale e neo Sindaco di Cetraro Giuseppe Aieta (difeso dall’avvocato Vincenzo Adamo), imputato, unitamente ad altri soggetti, di una serie di ipotesi di corruzione, ipotizzate all’epoca in cui svolgeva la funzione di consigliere regionale. L’udienza di oggi era dedicata allo scioglimento della riserva sulle questioni preliminari sollevate dalla difesa e alle conclusioni della Pubblica Accusa, rappresentata in aula dal Procuratore Capo dott. Domenico Fiordalisi.
La Pubblica Accusa ha concluso, attraverso un articolato ragionamento, fondato principalmente sulle motivazioni dei provvedimenti giurisdizionali relativi alla fase cautelare e, in particolar modo, al contenuto della sentenza emessa dalla Corte di Cassazione, Sezione VI, nella presente vicenda, chiedendo non doversi procedere per insussistenza del fatto per tutte le condotte corruttive contestate all’Aieta e ai suoi coimputati.
La Suprema Corte, infatti, affermava, per come evidenziato nelle proprie conclusioni dal Procuratore Capo, tra l’altro, che vi fosse un deficit probatorio nell’indagine nonché l’assenza di tipicità in tutte le ipotesi corruttive contestate. Il 10 ottobre la parola passa al collegio difensivo.
Insomma, la vicenda che costò molta amarezza al nuovo Sindaco di Cetraro, all’epoca Consigliere regionale, volge al termine dopo quasi 7 anni.