Riceviamo e Pubblichiamo

Probabilmente anche Guareschi si starà rivoltando nella tomba nel vedere che gli attuali Don Camillo e l’onorevole Peppone del Comune di Fuscaldo girano a braccetto.

Quanto accaduto nella Chiesa di Cariglio, frazione del Comune di Fuscaldo, durante la messa di Natale ha dell’incredibile, dello straordinario. Il parroco, prima della benedizione finale ai fedeli, quindi durante la celebrazione, ha commentato dall’altare le indagini della Procura di Paola che hanno coinvolto il Sindaco Ramundo assolvendolo, sebbene siano ancora da concludere le indagini che lo vedono coinvolto insieme al suo vice sindaco ed all’assessore al bilancio.

 

Ed inoltre, dopo il suo intervento assolutore, il parroco ha invitato il Sindaco Ramundo ad esternare a tutti i fedeli presenti la sua innocenza, la sua non colpevolezza, ribadendo quanto quest’ultimo aveva già fatto la sera prima sui social network.
“Siamo stati prontamente informati dai tanti fedeli della parrocchia di Cariglio. Un fatto davvero singolare che ha destato non solo forte preoccupazione tra i fedeli, che in parte hanno abbandonato la liturgia, ma ha minato alle fondamenta una istituzione come la Chiesa che da sempre si occupa di diffondere la parola del Signore e di predicare umiltà ed invece, in questa occasione e come purtroppo avviene di sovente anche nella messa della Santa Pasqua, assistiamo ad una vergogna senza fine: il Sindaco viene sempre chiamato a parlare sull’altare alla stregua di un alto prelato.

Ma ciò che indigna e spaventa, in questa occasione, è la continua ricerca, da parte del Sindaco, di predicare la sua innocenza dappertutto, come se la Chiesa, i social network ed il Consiglio comunale potessero sostituirsi all’aula dei tribunali. Questa volta a prestargli il fianco addirittura un parroco! Come se anch’egli potesse sostituirsi al lavoro di un giudice. Questo il commento del capogruppo Filella e delle consigliere comunali Carnevale e Trotta, appartenenti al gruppo politico “Il futuro che vogliamo”, e del capogruppo Leta del movimento popolare “Fuscaldo è noi”.
Ed ancora, “se la parte politica di minoranza, che in ogni caso costituisce metà della cittadinanza, ha ritenuto opportuno mantenere una posizione di attesa delle determinazioni degli organismi giudiziari, accettando e senza entrare nel merito di quanto deciso, come può un rappresentante apolitico per natura, nonché “pastore di anime”, assurgere a giudice di cose umane?
Come può un rappresentante della chiesa dare in uso un luogo sacro per politicizzare una situazione giudiziaria che avrà un percorso proprio?
Ormai c’è una contaminazione di sfiducia nelle istituzioni, bisognerebbe agire senza indugio per frenare questo decadimento. Altro che attendersi le dimissioni del Sindaco e della maggioranza.
Non vi è nessun commento se non esecrazione per comportamenti ibridi e assurdamente di parte.”
I gruppi consiliari di minoranza ritengono che sia opportuno un doveroso coinvolgimento delle autorità ecclesiastiche al fine di condannare e proibire simili sceneggiate in una chiesa del popolo.