Per meglio descrivere la grave situazione politica in Calabria il Gip parte da una figura cardine dell’intrallazzo politico/massonico/mafioso: Nicola Adamo, consorte di Enza Bruno Bossio, deputata del partito democratico, spesso oggetto di contestazioni pubbliche.

Dice il Gip Adamo: “pur non ricoprendo al momento nessun incarico politico o istituzionale, Nicola Adamo è il principale, e in alcuni casi l’esclusivo punto di riferimento per molti politici e funzionari, anche in virtù del suo passato politico, al punto che in alcuni passaggi della vita istituzionale la sua ingombrante figura finisce col condizionare l’azione politica del governatore del quale è consigliere di fatto e suggeritore delle strategie da adottare. E’ chiaro che Adamo sfrutti il suo potere per ottenere nomine di fiducia per gli uomini del suo schieramento o, in alcuni casi, anche vantaggi di natura personale, come è avvenuto nel caso dei condizionamenti esercitati nei confronti del dirigente dell’Avvocatura regionale, Eugenia Montilla, per accelerare l’istruttoria relativa alla liquidazione di un rimborso in suo favore”. Tutto ciò, dice ancora il Gip: “evidenzia il tipico meccanismo clientelare diffusissimo nel nostro sistema politico, indicativo di un modo degenerato di intendere la gestione della cosa pubblica”.

In sostanza-Spiega Gabriele Carchidi di iacchitè-Nicola Adamo non è un deputato della Repubblica, non è un consigliere regionale né ricopre un ruolo istituzionale eppure sembra che non ci sia appalto in cui lui non metta bocca. Questa è l’ennesima conferma, qualora per alcuni ce ne fosse ancora bisogno, dell’esistenza di una cupola politica che opera al di sopra della democrazia e che ha rapporti con il mondo dell’economia, legale e illegale, gestendo la cosa pubblica come una cosa privata.

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