Dalla pagina Facebook del primo cittadino di Fuscaldo, Gianfranco Ramundo

“Con l’arrivo dell’estate, siamo ormai abituati a chi – non abbiamo ancora capito a quale scopo – crea allarmismi e getta fango sull’immagine di Fuscaldo. Una prassi, che si ripete con costanza inusuale e spregiudicata. É accaduto nuovamente oggi.

D’un tratto, abbiamo dovuto registrare una serie di articoli, pubblicati sul web, all’interno dei quali, con nostra smisurata sorpresa e immane meraviglia, si è arrivati a conclusioni azzardate, che hanno generato un preoccupante ed anche giusto allarmismo nella popolazione, e non solo.
In questi articoli, si fa riferimento ad alcuni controlli effettuati sul materiale utilizzato per la realizzazione dei pennelli costruiti lungo il nostro litorale, utili ad arginare l’annoso fenomeno dell’erosione costiera, che combattiamo da anni.
Al di là di questi controlli, che sono sempre ben accetti ed auspicabili ed al di là di ciò che è stato prelevato per essere analizzato, reputiamo gravissimo ed ingiustificabile azzardare una frase, che pedissequamente riportiamo: “Le pietre – a quanto risulterebbe dalle prime analisi – hanno un alto livello di radioattività”.
Un giudizio non supportato da nessuna analisi e da nessuna conferma da parte delle autorità competenti, che serve solo a creare allarmismo e a danneggiare l’immagine del nostro Paese, proprio a ridosso della stagione turistica ed estiva. Un fatto che reputiamo di una gravità inaudita, al punto tale da valutare azioni legali da intraprendere con urgenza.
In aggiunta, tra le altre inesattezze riportate, vi é quella della provenienza dei massi utilizzati per realizzare i pennelli a mare. Le pietre in questione, infatti, non provengono da nessuna cava insistente sul fiume Oliva o nei luoghi in cui si troverebbero gli scarti industriali ed il materiale radioattivo della Jolly Rosso, bensì, la cava di provenienza é quella ubicata in località Potame, nel comune di Domanico, nell’entroterra cosentino. Cava in cui, annualmente, vengono eseguiti la caratterizzazione dei massi ed i dovuti controlli.
Tali dati, a scanso di equivoci, risultano ufficiali e provengono dalla Regione Calabria, da Arpacal e dalla direzione dei lavori. Dati e relazioni ufficiali, che, ad ogni modo, evidenziano come anche la cava ricadente sul fiume Oliva, non risulta soggetta ad alcun inquinamento da radioattività.
Precisato ciò, é doveroso, da parte nostra, restare vigili dinanzi a questi continui tentativi di sciacallaggio, informando, anche nelle fasi successive, la popolazione e tutti coloro che continuano a scegliere Fuscaldo quale meta delle proprie vacanze. Un Paese che, grazie proprio a queste opere di difesa del litorale, può nuovamente mettere in mostra una delle risorse principali, che da sempre ci contraddistingue: la bellezza delle spiagge. Spiagge apprezzate ed incontaminate”