Sebbene la necessità di monetizzare per le famiglie e per imprenditori e dipendenti rimasti al palo, per via dell’emergenza coronavirus, causa ritardi nell’erogazione dei sostegni economici finora illiquidati, il comitato scientifico Nazionale, ritiene, in una relazione che la “Fase due” potrebbe rivelarsi per il paese una vera e propria catastrofe. Una bomba sanitaria pronta a scoppiare qualora, i contagi dovessero risalire bruscamente dopo il calo delle ultime settimane. In Calabria, nonostante il numero esiguo di casi di positività, rapportati in scala nazionale, la paura é tanta. Le lacune del sistema sanitario (mascherate dall’impegno disumano dei medici, infermieri, ed operatori tutti) non possono consentirne ai Calabresi di abbassare la guardia. Tra i volti più scettici sulla “Fase due” intesa più che altro come “libera tutti” piuttosto che come ripresa economica e produttiva, c’e’ Graziano Di Natale, segretario questore dell’ufficio Presidenza della Regione Calabria.

Nel riportare quanto stilato proprio dal comitato tecnico “…. A giugno 151mila persone in terapia intensiva e 430mila entro fine anno. Se si tornasse alla normalità, il picco dei contagi sarebbe raggiunto l′8 giugno. Numeri mostruosi, se si considera che la previsione dei posti necessari in terapia intensiva per quella data sarebbe superiore ai 151mila, a fronte dei circa 10mila letti di cui il nostro sistema sanitario attualmente dispone. Il totale dei malati che necessiterebbero cure in reparti intensivi sforerebbe i 430mila entro la fine dell’anno” Il consigliere regionale eletto nella lista “IoRestoInCalabria, annuncia:
“L’unica cosa che riapriremo saranno le porte degli ospedali.
Domani scriverò al Presidente della Giunta Regionale per chiedere di prorogare le misure di contenimento. Ripeto, fino alla noia, che il Governo deve aiutare subito tutte le categorie in difficoltà per i mesi necessari a raggiungere quota zero contagi”

“La salute prima di ogni cosa” Conclude Di Natale.