CETRARO- “Forse, non tutti sanno che siamo l’unico Comune di sempre, in Italia, ad essere amministrato da una maggioranza che, da 3 anni, ritiene di essere vincolata al rispetto delle restrizioni gestionali di uno stato di “Pre-dissesto”, solo per il fatto di averlo cervelloticamente ed autoreferenzialmente dichiarato e, subito dopo votato, nella seduta di Consiglio del 10 settembre 2021. Può darsi che gli amministratori non lo abbiano ancora compreso, ma il Ministero dell’Interno non ha per niente approvato il “Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale dei Conti” del nostro Ente Le cause sono addebitabili esclusivamente alla negligenza e condotta omissiva del Comune richiedente, a causa del ritardo eccessivo della presentazione dell’Istruttoria integrativa, necessaria per l’approvazione della pratica inoltrata. Lo testimonia fedelmente l’unica corrispondenza scritta tra lo stesso Ministero, — “Ufficio I di Consulenza per il Risanamento degli Enti Locali Dissestati” e il Comune di Cetraro –, dell’8 marzo 2022. In buona sostanza, neanche una problematica così importante, per le sorti presenti e future della città, è riuscita a distogliere l’attenzione di questi governanti dal culto del vacuo e dell’inutile, di cui sono impareggiabili cerimonieri! Intanto, con due “Bilanci di Previsione consecutivi, Esercizi 2022 e 2023, viene data piena legittimità all’aumento massimo delle tariffe e delle aliquote dei tributi comunali, determinate in piena coerenza alle prescrizioni della procedura del “Pre-dissesto”, senza che il nostro Ente, tuttavia, ne avesse mai ottenuto la necessaria autorizzazione. Una violazione netta e inaccettabile, pertanto, dello stato di diritto, nella nostra città, di cui, ci auguriamo, il rispettabilissimo Organo di Revisione dei Conti dia i dovuti chiarimenti al Consiglio comunale! Questo partito, ancor più, ritiene suo imprescindibile dovere difendere la nostra “Massima Istituzione” cittadina, indiscutibilmente violata da una più che solare condotta anti-giuridica degli stessi amministratori, tenuta in occasione della redazione del “Bilancio di Previsione 2023”. Violazione non nuova, tuttavia, simile a quella perpetrata nel precedente Esercizio Finanziario“, che non può non provocare un naturale sconcerto e indignazione a tutti i cittadini liberi e alle forze politiche democratiche e non allineate, a causa della ripetuta alterazione dei documenti di Bilancio, riferibile alla contabilizzazione di Entrate insussistenti. Ne fa testo inequivocabile, a tal proposito, la reiterazione, nella parte Entrata del Bilancio 2023, della somma di Euro 2.843.400,00, immaginata proveniente dal Fondo di Rotazione del Ministero dell’Interno. , che è largamente sufficiente a determinare la violazione dei princìpi fondamentali ed ineludibili di <veridicità, attendibilità e universalità> del Bilancio, così come prescritto dall’art. 162 del D.lgs 267/2000 (TUEL ). “E’ chiaro – aveva scritto l’on. Revisore dei Conti nel suo Parere relativo al Rendiconto di Bilancio 2022 – che, nel caso di mancata approvazione del Piano, l’Ente avrà approvato dei debiti sperando nella loro copertura con un Fondo Rotativo, di cui non avrà la disponibilità finanziaria”. E finisce col dire che : “In caso di mancata approvazione del Piano di Riequilibrio, rimane l’obbligo di valutare la dichiarazione di <dissesto>, di cui, di cui all’art.244 del Tuel”. Il suo “Parere Non Favorevole” all’approvazione del Consuntivo 2022 non è stato per niente preso in considerazione dalla maggioranza, nonostante l’Organo di Controllo Interno, di nomina prefettizia, avesse implicitamente fatto loro capire che, con l’indebita introduzione della somma del “Fondo di Rotazione”, si sarebbe commesso un pericoloso <falso contabile>, in sede di approvazione del “Bilancio di Previsione 2023”, dalle conseguenze imprevedibili in termini di responsabilità istituzionali! Si era al 31 maggio 2023! Ci fermiamo qui, sperando che, finalmente, si trovi il modo di come comunicare alla città, da parte degli amministratori, tutte le verità relative a 2 anni di palese violazione dei princìpi contabili, in sede di redazione dei “Bilanci di Previsione”. Insieme alle ragioni vere del fallimento della procedura del Pre-dissesto. Costituzionalmente impossibile governare una città, la cui “Massima Istituzione” è in preda ad un dissidio frequente e certificato tra l’Organo politico e quello di Revisione dei Conti, riguardo la <legittimità> di Atti Deliberativi di natura contabile. Servono azioni forte e coraggiose per ridare credibilità e giuridicità alla stessa Istituzione cittadina dello Stato. Così non si può andare avanti. Sono già 3 anni che, per scelte sbagliate e incapacità gestionali, la nostra città è ferma al Palo, “buche con acqua”, senza servizi civilmente adeguati, smarrita in un deserto di idee e consapevolezze. L’immagine vera di quella gente chic che, sul ponte di prima classe del Titanic – oggi caicchi di origine turca – continua imperterrita a ballare e divertirsi, non cosciente che la prua della nave si sta dirigendo veloce verso l’impatto con l’immenso Iceberg fatale, vagante nell’Oceano. Alla fine della Giostra, solo la mestizia di una fine ingloriosa”.

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