Non accennano a placarsi le polemiche che stanno investendo l’amministrazione comunale di Cetraro, a seguito del rincaro della tassi Tari. Le “Bollette pazze” stanno creando malumori tra i cittadini, e tengono banco anche nel dibattito politico locale. Sebbene qualche timido chiaramento, la giunta del sindaco, Ermanno Cennamo è finita, probabilmente suo malgrado, al centro del malcontento popolare. A sforzare ulteriormente la maggioranza cetrarese, è Massimiliano Vaccaro, ex assessore comunale. Ecco quanto dichiarato: “In qualità di Consigliere comunale di opposizione, non posso e NON VOGLIO esimermi dallo svolgere il mio ruolo in rappresentanza dei cittadini!
Se è vero che gli aumenti vertiginosi della TARI sono dovuti a tutte le motivazioni addotte dai vari commentatori, mi viene da chiedere: COME MAI I COMUNI LIMITROFI NON HANNO POSTO IN ESSERE QUESTI AUMENTI?
Tra l’altro, avendo visto due bollette a confronto per gli anni 2020 e 2021, del comune di Fuscaldo, che qui vi posto e che attestano che non c’è stato aumento, mi chiedo come sia possibile!
Forse il comune in questione è più virtuoso sulla percentuale di differenziata? Non credo!
Visto che proprio stamattina mi sono recato presso gli Uffici comunali di Cetraro e ho appreso che abbiamo raggiunto una percentuale di circa il 70%.
Approfondiremo sulla questione, confrontandoci anche con i Comuni limitrofi, chiederò al Sindaco di Fuscaldo di farmi interloquire con i suoi Uffici per capire il perché di queste differenze.
La Regione Calabria ha forse usato due pesi e due misure
“.