Giuseppe Aieta prossimo candidato a sindaco nel comune di Cetraro?

Un’indicazione, una voce che nel comune Tirrenico corre e circolerebbe forte negli ambienti politici e non solo, nonostante il diretto interessato finora non abbia mai proferito parola a riguardo.

Aieta, il sindaco del Porto e del rilancio della cittadina, potrebbe prendere seriamente in considerazione l’ipotesi. Ed ecco perché. Alle ultime elezioni regionali ha superato le 1000 preferenze confermando un certo appeal elettorale. Avrebbe dalla sua i gruppi storici, tra i quali il PSI e gran parte del Partito democratico e molte associazioni territoriali. Complice il momento delicato dell’amministrazione comunale, dapprima sotto attacco per la questione Tari, per la mancata riattivazione del punto nascita dello Iannelli e poi scossa dalle dimissioni dell’ex assessore Quercia, l’ex consigliere regionale potrebbe meditare il colpaccio, specialmente se Cennamo dovesse, suo malgrado, proseguire in questo “Trend negativo” ed iniziasse a perdere altri pezzi, dopo il plausibile (ma non confermato) allontanamento di Quercia. La riuscita dell’operazione, tutt’altro che una Mission Impossible, dipenderà anche dalle intenzioni dal Partito Democratico che ha in Aieta e Cennamo due esponenti contrapposti in consiglio comunale. Quel che apparirebbe certo è che il navigato esponente politico avrebbe dalla sua tanti sostenitori e anche molti portatori di voti. Staremo a vedere. Manca ancora del tempo, ma la campagna elettorale a Cetraro potrebbe iniziare con largo anticipo. Intanto, le indiscrezioni, sarebbero aumentate anche sulla base di questo post apparso sulla bacheca dell’Ex sindaco, nonostante l’assenza di riferimenti a una sua nuova discesa in campo: “Sta ritornando tra i cittadini la voglia di fare il sindaco” ha commentato Aieta, proseguendo: “Non per autocitarmi, ma chi mi segue sa che già dagli anni in cui indossavo la Fascia Tricolore ho spesso sollevato le questioni che oggi, finalmente, un governo serio, sta affrontando.
È evidente che il pericolo già manifestatosi in molte aree del Paese di non trovare più cittadini disposti a candidarsi a Sindaco ha costretto il governo a porre rimedio. Due le questioni che abbiamo sempre sollevato: il Sindaco è l’unica figura istituzionale verso cui, per la sua funzione di prossimità, si scaglia l’odio sociale. Le sue ore di lavoro si aggirano intorno alle 14/15 ore al giorno (io facevo così). L’indennità percepita è ridicola per cui il governo ha deciso di aumentarla.
L’altra questione riguarda il rischio penale per cui il Sindaco subisce l’onta della gogna mediatica se riceve un avviso di garanzia. Anche quando non ha responsabilità così come è accaduto a molti amministratori la cui carriera é stata distrutta. Il reato in questione è l’abuso d’ufficio, reato obbrobrioso, per il quale vengono confuse le responsabilità politiche del Sindaco con quelle legate alla gestione dei dirigenti. E via con i calvari giudiziari!
Su questo siamo ormai arrivati ad un punto (leggi articolo de Il Sole24 ore) e sono certo che la voglia di indossare la fascia tricolore ritornerà a fare breccia in molti. Anzi, sono certo che è già ritornata”.

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