È appena iniziata la campagna elettorale che porterà al voto del 3-4 Ottobre utile per il rinnovo del consiglio regionale della Calabria, ma, già non mancano i veleni. La denuncia è enorme, e arriva da Belvedere Marittimo, paese del Tirreno Cosentino che ha portato in dote due candidate che hanno trovato posto nelle liste a sostegno di Roberto Occhiuto: Francesca Impieri e la dott.ssa Felicetti, moglie dell’Ex candidato Arci. Sanità e politica, un binomio difficilmente scindibile. A denunciare, sui social, è il sindaco del comune di Santa Maria Del Cedro, Avv. Ugo Vetere candidato alla carica di consigliere regionale con Luigi De Magistris. Queste le sua dichiarazioni: “Senza vergogna. Dalla casa di cura il dottore ha fatto chiamare anche a casa mia . E che ne vuoi più.
Usando numeri di telefono portati dalle cartelle cliniche degli intervenuti ricoveri.
Siete arrivati alla frutta.
Vergognatevi.
Calabria mia si bella ma perduta
“.

A replicare, confermando anche la paternità di tali azioni, è l’ex sindaco del comune di Belvedere Marittimo, dott. Vincenzo Cascini, proprietario dell’omonima clinica. Questo è quanto dichiarato dallo stimato dottore: “Regionali, quando si rischia di dare fastidio ai potentati di turno

Resto basito quando leggo che da “una casa di cura partono le telefonate del dottore per votare il candidato di Forza Italia”. Non è certo il segreto di pulcinella che devo difendere o celare agli occhi dell’opinione pubblica. Sto sostenendo la candidatura della mia già vicesindaco Francesca Impieri nella lista di Forza Italia, perché come ex sindaco di Belvedere ho sentito il dovere di sostenere una candidatura valida, giovane e piena di energia da indirizzare a questa terra calabra. Una persona perbene di cui se ne sente la forte necessità e il bisogno. Ognuno usa i mezzi che ha: chi va casa per casa a cercare i voti, chi usa i social, chi scende nelle piazze, c’è anche chi si inventa di aver realizzato opere pubbliche: io ho preferito contattare telefonicamente i miei amici e chi ha voluto lasciarmi il proprio contatto, come io ho lasciato loro il mio numero telefonico. Nessuno ha obbligato e obbliga alcunché. Non credo di aver personalmente violato alcuna norma né di aver mortificato alcuno. Il mio staff chiede scusa e presenta la candidatura della signora Impieri. C’è chi ascolta e chi invece declina l’invito. Nelle semplici regole del rispetto delle persone e degli elettori. Resta invece il fatto che quando si dà fastidio a qualche potentato di turno la macchina del fango si mette in moto. C’è chi lo fa presente sui social, chi invece, vigliaccamente affida la propria cattiveria ai giornali. Non accetto lezioni di etica o di moralità da chicchessia, tantomeno da chi ora si professa puritano con più di una tessera di partito in tasca”.